Il 15 Novembre 2024 Alberto Trentini è stato catturato in Venezuela e non si hanno ancora notizie di lui. Lui e altre migliaia di vittime aspettano di essere salvate in tutto il mondo, ecco perché il Primo Congresso Mondiale sulle Sparizioni Forzate, 15 e 16 gennaio, è importante. L'ONU deve affrontare le nuove minacce e trovare nuove soluzioni.
Con lo scopo di analizzare le cause del problema e aiutare le vittime, il 15 e 16 gennaio si è svolto il primo
Congresso sulle Sparizioni Forzate (
WCED World Congress on Enforced Disappearences) a
Ginevra, organizzato da CEDI (l’associazione per le iniziative e convention contro le sparizioni forzate) con la collaborazione di CED (United Nations Committee on Enforced Disappearances), WGEID (United Working Group on Enforced or Involuntary Disappearances) e OHCHR (Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights).
Il congresso inizia con le testimonianze delle famiglie delle vittime, dando voce alle storie di chi è scomparso a causa di sparizione forzata in diverse regioni del mondo. Asia, Europa, Africa, Americhe, Medio Oriente, i crimini non si fermano e le vittime sono ancora numerose: vengono prelevate senza spiegazione e spesso non fanno ritorno a casa.
«Non basta semplicemente dichiarare che la pratica delle sparizioni forzate è negativa. È importante attirare l'attenzione su questi casi ogni volta che è possibile
. Gli stati dovrebbero utilizzare tutti i meccanismi disponibili per garantire l'accertamento delle responsabilità per le sparizioni forzate, incluso il ricorso alla giurisdizione universale.» Dichiara Violetta Fitsner, avvocato per i diritti umani e membro del Memorial Human Rights Defense Center, nato dopo che le autorità russe hanno dissolto il Memorial Human Rights.
Obiettivi del Congresso
Sebbene il tema sia uno, gli scopi ricoprono diversi livelli di azione. Innanzitutto vi è l’impegno di
stabilire fiducia reciproca tra le istituzioni e i cittadini, attraverso l’apertura di un dialogo sul tema. Le testimonianze delle famiglie sono state un simbolo della costruzione di tale fiducia. In parallelo, il dialogo creato dal Congresso ha l’obiettivo di
creare consapevolezza nella popolazione internazionale e portare l’attenzione sull’ingiustizia che vivono queste persone, anche attraverso l’emergere della sofferenza causata, come una donna del Marocco che durante un intervento scoppia in lacrime, stremata (e arrabbiata) dall’attesa di aver notizie sulla madre, probabilmente uccisa dopo essere stata vittima di sparizione forzata.
In diverse sessioni, associazioni e istituzioni partecipanti hanno affrontato il fenomeno delle sparizioni forzate da un punto di vista politico-sociale, analizzandone la geografia,
le cause,
le possibili soluzioni e
la prevenzione. Infine non manca la
richiesta di giustizia per le vittime e il rispetto dei loro diritti fondamentali. Gli obiettivi del WCED si allineano quindi con il punto 16 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU (SDG 16: Pace, Giustizia e Istituzioni Forti), soprattutto in riferimento all’intervento politico-giuridico a sostegno dei diritti umani delle vittime e lo sradicamento delle cause.
Cosa è una sparizione forzata
L’arresto, la detenzione o il rapimento di persone, da parte, o con l’autorizzazione, il supporto o il consenso di, uno Stato o un’organizzazione politica; seguito dal rifiuto di riconoscere tale privazione della libertà o di dare informazioni sul destino e lo stato di queste persone, con l’intenzione di sottrarle dalla protezione della legge per un prolungato periodo di tempo.
Nazioni Unite
Secondo la nuova definizione, non sempre tale crimine è operato da funzionari dello stato, ma può essere svolto anche da persone o gruppi non statali che operano con il loro consenso in modo non ufficiale, negando tale collaborazione. La specificazione di “organizzazione politica” implica che le sparizioni forzate possono essere operate anche da organizzazioni politiche non statali (per esempio di opposizione). Solitamente le vittime di sparizione forzata sono attivisti per i diritti umani, testimoni, avvocati e familiari di questi. Anche i giornalisti sono un target: secondo i dati di Reporter Senza Frontiere
, i governi sono responsabili del 45% delle sparizioni di giornalisti. Oltretutto, Jimena Reyes, direttrice della Federazione Internazionale per i Diritti Umani, dichiara al congresso che è stato rilevato un «
aumento delle sparizioni forzate durante proteste pacifiche, spesso legate alle elezioni» proponendo che «in questo contesto le missioni di monitoraggio elettorale possono avere un ruolo preventivo».
Dove accade questo crimine
Sono molti gli Stati nel mondo in cui si verificano ancora sparizioni forzate, circa 100 di questi fanno parte delle Nazioni Unite. Amnesty International ha condotto studi sugli stati più affetti a tali pratica, tra essi c’è la
Siria: dopo la recente caduta di Assad sono stati
liberati migliaia di detenuti politici e altrettanti sono stati trovati morti. La lista continua con Sri Lanka, dove si stimano tra le 60mila e le 100mile persone scomparse dal 1980, Argentina, Israele, Zimbabwe, Messico, dove le sparizioni forzate sono ancora endemiche e il gruppo delle “
donne in cerca” si sta
esponendo a grande pericolo portando avanti principalmente la ricerca delle persone scomparse. L’
Iran in particolare ha accesso l’interesse mediatico per l’argomento, a causa quanto accaduto alla giornalista italiana Cecilia Sala, che era stata detenuta nella prigione Evin di Teheran per motivi ancora poco chiari.
Cecilia Sala è stata liberata dopo quasi un mese, ma molte altre persone non sono così fortunate. È il caso di
Pakhshan Azizi, attivista curda 40enne detenuta nell’ala femminile della prigione Evin, dove si trovava Sala. Azizi è stata condannata a morte con un processo che ha suscitato parecchi dubbi alla società civile. Sono migliaia le persone che sono state prese in modo arbitrario e l’ONU ricorda che non è stata ancora fatta giustizia per le incarcerazioni ed esecuzioni degli anni ’80 ad opera del governo dell’Iran. Lottare contro il crimine di sparizioni forzate non si limita alla prevenzione e protezione delle vittime di oggi, ma deve garantire anche giustizia alle vittime e alle famiglie del passato. Infine, gli stati dell’Unione Europea non sono totalmente estranei alla pratica di sparizioni forzate, per esempio i Paesi Bassi erano stati richiamati dalla CED (Committee on Enforced Disappearances) nel 2023 per sparizioni di migranti e minori non accompagnati nei territori caraibici ed europei.
Servono azioni e più impegno: ancora troppe vittime tra cui Alberto Trentini
Non mancano
le critiche e le accuse di chi non si sente rappresentato in quanto vittima: «Purtroppo, quando ho esaminato il rapporto consultivo sull’Asia, non ho visto menzionata l’
India. È un messaggio deliberato o una svista?» chiede un uomo proveniente dal Kashmir, luogo «occupato dall'India, dove si registrano oltre 8.000 sparizioni forzate» afferma lui. L’uomo afferma che gli attivisti e le famiglie sono un target anche in Europa.
Infatti, nemmeno i cittadini europei sono immuni a tali ingiustizie. Il caso di Cecilia Sala ha ottenuto grande attenzione mediatica, ma ci sono altri cittadini che sono vittime. Anche italiani.
Alberto Trentini, 45 anni, è
scomparso da più di due mesi, da quando il 15 novembre è stato prelevato e imprigionato dalle autorità del Venezuela senza nessuna accusa e spiegazione. Da quel giorno né i genitori, né le autorità italiane hanno più avuto notizie sulla sua situazione. Alberto si trovava in Venezuela per conto della ONG Humanity & Inclusion, che aiuta le persone con disabilità e in seguito ad un posto di blocco è avvenuto l’arresto, conferma l’ONG per cui lavorava. È
una vittima di sparizione forzata e l’impegno per riportarlo a casa non si è ancora dimostrato sufficiente. Per incitare le autorità italiane ed europee ad agire
change.org ha lanciato una petizione, chiedendo il massimo impegno per il rilascio di Alberto.
Raccomandazioni dei relatori
Durante la sessione dedicata alla protezione e sostegno delle vittime, compresi giornalisti ed avvocati, diversi relatori sono intervenuti proponendo delle raccomandazioni sul tema, per promuovere delle vie efficaci per supportare le vittime. Jimena Reyes, direttrice della Federazione Internazionale per i Diritti Umani elenca le condizioni emergenti che negli ultimi anni stanno minacciando il programma di protezione Europeo “
Protect Defenser”. «È uno dei nostri strumenti più diretti ed efficaci. In dieci anni ha sostenuto oltre 82.000 persone a rischio» ricorda Reyes, «Tuttavia,
le vittime affrontano sfide nuove, e i nostri strumenti devono evolversi. Per esempio la crescente minaccia degli attacchi online. […] Un'altra questione emergente è l'aumento della repressione transnazionale: le persone non sono attaccate solo nei loro paesi, ma anche all'estero.» La preoccupazione è che le azioni europee non risultino più efficaci nella protezione delle persone. «Le nostre raccomandazioni includono la sensibilizzazione sull'importanza della Convenzione contro le sparizioni forzate, che offre una guida per garantire i diritti delle vittime, l'accesso alla giustizia e la prevenzione»
Violetta Fitsner afferma che «È importante fornire
supporto finanziario alle ONG e ai difensori dei diritti umani che lavorano in questo ambito. […] Concordo anche sull'importanza di
garantire visti e altre opportunità di ricollocazione alle vittime di sparizioni forzate, ai difensori dei diritti umani e agli avvocati che operano in questo campo.»
Anche Anitha Gatereste, coordinatrice dell’organizzazione per i diritti umani Tournons La Page in Burundi, ricorda la minaccia costante che vivono gli attivisti «Come la maggior parte dei difensori dei diritti umani, vivo in esilio. Le sparizioni forzate sono un crimine grave nel mio paese e mi hanno profondamente colpita. Ogni giorno i casi aumentano, creando un’atmosfera di paura.», sottolinea poi l’importanza della collaborazione internazionale: «Le mie raccomandazioni per il mio paese e per il mondo sono di
rafforzare i sistemi di protezione regionali e internazionali e potenziare le alleanze tra attivisti a livello internazionale.»