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23 Ottobre 2024

Le 10 migliori prostitute d'Italia secondo Escort Advisor

Rimini, Cagliari, Imperia sono in testa per numero di escort, secondo il sito che conta 58mila numeri di telefono collegati ad annunci e recensioni senza tabù. La Senatrice Maiorino dice basta.
Le 10 migliori prostitute d'Italia secondo Escort Advisor
Foto di Africa Studio
Il sito Escort Advisor lancia la top ten delle escort in Italia e ne promuove i diritti. La senatrice Maiorino che anni fa lo aveva denunciato per favoreggiamento della prostituzione, risponde portando avanti la battaglia a Roma, sensibilizzando quartiere dopo quartiere e avviando in Senato una seconda indagine in Senato sulla prostituzione a novembre perché anche in Italia si sanzioni il cliente che le recensisce con termini discriminatori.

Le città di mare sempre le più attrattive soprattutto quando si tratta di sesso a pagamento. Rimini in testa con 4 escort ogni mille abitanti maschi.
A seguire: sud Sardegna, Imperia, Torino, Brescia, Terni, Pescara, Padova, Napoli e Parma. Cosa che fa riflettere su vari fattori, tra cui l’attrattività turistica, la disponibilità economica dei clienti e le caratteristiche del mercato locale. I dati sono di Escort Advisor, il sito in cui gli utenti possono scrivere recensioni Escort e leggere quelle degli altri membri della community. Lo scorso 18 settembre infatti diversi centri città italiani sono stati invasi da migliaia di barchette fucsia con su scritto “Un mare di Escort”. L’ennesima campagna lanciata dal fondatore Mike Morra che ogni anno diventa sempre più provocatoria. E non stupisce sia promossa proprio da un maschio, e leader dell’intermediazione del mercato del sesso online.
A Roma, un pulmino di Escort Advisor ha fatto tappa zone ad alta concentrazione di passanti come Testaccio, Campo de’ Fiori e Piazza di Spagna, per coinvolgerli in un quiz sulla “top 20” per numero di escort per abitante nelle città italiane.

Alla provocazione di Mike Morra – e alla giungla di termini riferiti a chi offre prestazioni sessuali a pagamento da prostitute a escort e sex workers - risponde la senatrice Maiorino che nel 2020 ha denunciato Escort Advisor per favoreggiamento della prostituzione e che ora a Roma, di quartiere in quartiere, porta avanti la battaglia come fece la Merlin negli anni '50.

Che ne è stato di quella denuncia? Immagino che i giudici non abbiano riconosciuto il reato in questa vetrina virtuale?

La senatrice On. Alessandra Maiorino parla al microfono
On. Alessandra Maiorino
Foto di ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Purtroppo l’esposto è stato archiviato. Eppure non mi arrendo all’idea che le vetrine virtuali di Escort Advisor, e altre piattaforme similari, non siano la stessa cosa di una vetrina concreta. Oggi più che mai poi il fenomeno è diventato ancora più pervasivo e subdolo perché lo schermo dei pc e dei telefonini dà un senso di straniamento e di sicurezza. Salvo poi ritrovarsi in vicende come quelle del “Chinotto tour” dove le ragazze hanno cominciato timidamente a parlare e a svelare una realtà che è tutt’altro che virtuale e tutt’altro che libera perchè agisce sulla psiche di ragazzine giovanissime, e quindi più fragili e influenzabili. La politica non può voltarsi dall’altra parte rispetto a quanto sta accadendo in rete perché ne va della vita delle nostre figlie e dei nostri figli.

L'abolizione delle case chiuse segna la cessazione di una forma di schiavitù femminile. Ogni donna dovrebbe esserne soddisfatta.
Senatrice Lina Merlin

Eppure la sentenza n. 141 del 2019 della Corte Costituzionale ha chiarito che, a proposito del caso Tarantini, punire chi agevola la prostituzione è legittimo.

Non solo ha sancito la legittimità della legge Merlin, ma ha chiarito una volta per tutte che la prostituzione non può essere considerata un lavoro, perché viola i principi fondanti del nostro ordinamento, come l’art. 3 e l’articolo 41 sulla libera impresa, che non può mai realizzarsi in contrasto con la dignità della persona umana.
Inoltre un vastissimo corpo di direttive, risoluzioni e report europei sottolinea proprio che scoraggiare la domanda è l’unica strada per ridurre questi fenomeni. Basti vedere a questo proposito il quarto Report sui progressi compiuti nella lotta contro la tratta di esseri umani” della Commissione europea che aggiunge che gli Stati che hanno legalizzato la prostituzione sono stati costretti nel tempo a rivedere la legge in senso restrittivo, perseguendo chi usufruisce di servizi da parte di persone vittime di tratta o coercizione. È ovviamente un palliativo per rimediare al disastro compiuto, dato che è impossibile verificare se quel dato cliente fosse consapevole o meno della condizione di quella particolare donna. Però sono segnali incoraggianti.

A questa decisione si è aggiunta poi la 2^indagine conoscitiva sulla prostituzione da cui è emerso un grave sbilanciamento nei rapporti a pagamento e l'urgenza di ridurne invece la domanda per tutelare le donne. Ma se oltre agli intermediari, si puniscono anche i clienti le escort di Mike Morra rimarrebbero poi senza lavoro.

Direi semmai che Mike Morra rimarrebbe senza lavoro, non le “escort”. La nostra Costituzione dice che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Ecco, lo Stato è inadempiente nel momento in cui una persona (una donna il più delle volte) deve ricorrere alla vendita del proprio essere per mantenersi. È lo Stato che deve farsene carico al contrario, offrendo sostegno e integrazione lavorativa.
Anche per questo ho chiesto l’avvio di una 2^indagine sulla prostituzione e, dopo reiterate proteste per il mancato avvio, il presidente Balboni si è impegnato ad aprire le audizioni a novembre. A breve ripresenterò anche il mio testo di legge per completare la legge Merlin e chiudere il cerchio con la sanzione - prima amministrativa e poi penale - dei compratori, cercando anche appoggi trasversali.

La parità di genere, i diritti umani e la dignità della persona sono questioni così alte e delicate che non possono soggiacere agli indirizzi o agli “interessi” di partito.
Senatrice Alessandra Maiorino

 

Il 3 ottobre scorso è stato anche discussa dal Consiglio d’Europa una proposta di risoluzione intitolata “Proteggere i diritti umani e migliorare la vita delle sex workers e delle vittime dello sfruttamento sessuale”. Sembra una battaglia di parole che in realtà punta alla normalizzazione della prostituzione. Quindi Escort Advisor potrebbe cambiare nome ma essere totalmente legittimato ad indicizzare i numeri di telefono delle sex workers. Lei cosa ne pensa?

Si è trattato di un pericoloso tentativo, portato avanti da una ristretta cerchia di deputati socialisti con metodi piuttosto aggressivi e irrituali di inserire all’interno del Consiglio d’Europa, che ha un focus sui diritti umani, il concetto di ‘sex work’ (lavoro sessuale). Il blitz è stato sventato grazie ad uno spontaneo allineamento di parlamentari di tutti gli schieramenti, dal M5S ai socialisti, dalla sinistra ai conservatori, che ho organizzato in maniera estemporanea. A dicembre però ci riproveranno, e dobbiamo farci trovare pronte: se il concetto di prostituzione viene sostituito da quello di lavoro in una istituzione così nevralgica come il Consiglio d’Europa, pensare poi di arginare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento sarà ancora più difficile.