Le città di mare sempre le più attrattive soprattutto quando si tratta di sesso a pagamento. Rimini in testa con 4 escort ogni mille abitanti maschi.
A seguire: sud Sardegna, Imperia, Torino, Brescia, Terni, Pescara, Padova, Napoli e Parma. Cosa che fa riflettere su vari fattori, tra cui l’attrattività turistica, la disponibilità economica dei clienti e le caratteristiche del mercato locale. I dati sono di Escort Advisor, il sito in cui gli utenti possono scrivere recensioni Escort e leggere quelle degli altri membri della community. Lo scorso 18 settembre infatti diversi centri città italiani sono stati invasi da migliaia di barchette fucsia con su scritto “Un mare di Escort”. L’ennesima campagna lanciata dal fondatore Mike Morra che ogni anno diventa sempre più provocatoria. E non stupisce sia promossa proprio da un maschio, e leader dell’intermediazione del mercato del sesso online.
A Roma, un pulmino di Escort Advisor ha fatto tappa zone ad alta concentrazione di passanti come Testaccio, Campo de’ Fiori e Piazza di Spagna, per coinvolgerli in un quiz sulla “top 20” per numero di escort per abitante nelle città italiane.
Alla provocazione di Mike Morra – e alla giungla di termini riferiti a chi offre prestazioni sessuali a pagamento da prostitute a escort e sex workers - risponde la senatrice Maiorino che nel 2020 ha denunciato Escort Advisor per favoreggiamento della prostituzione e che ora a Roma, di quartiere in quartiere, porta avanti la battaglia come fece la Merlin negli anni '50.
L'abolizione delle case chiuse segna la cessazione di una forma di schiavitù femminile. Ogni donna dovrebbe esserne soddisfatta.Senatrice Lina Merlin
Direi semmai che Mike Morra rimarrebbe senza lavoro, non le “escort”. La nostra Costituzione dice che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Ecco, lo Stato è inadempiente nel momento in cui una persona (una donna il più delle volte) deve ricorrere alla vendita del proprio essere per mantenersi. È lo Stato che deve farsene carico al contrario, offrendo sostegno e integrazione lavorativa.
Anche per questo ho chiesto l’avvio di una 2^indagine sulla prostituzione e, dopo reiterate proteste per il mancato avvio, il presidente Balboni si è impegnato ad aprire le audizioni a novembre. A breve ripresenterò anche il mio testo di legge per completare la legge Merlin e chiudere il cerchio con la sanzione - prima amministrativa e poi penale - dei compratori, cercando anche appoggi trasversali.
Il 3 ottobre scorso è stato anche discussa dal Consiglio d’Europa una proposta di risoluzione intitolata “Proteggere i diritti umani e migliorare la vita delle sex workers e delle vittime dello sfruttamento sessuale”. Sembra una battaglia di parole che in realtà punta alla normalizzazione della prostituzione. Quindi Escort Advisor potrebbe cambiare nome ma essere totalmente legittimato ad indicizzare i numeri di telefono delle sex workers. Lei cosa ne pensa?
Si è trattato di un pericoloso tentativo, portato avanti da una ristretta cerchia di deputati socialisti con metodi piuttosto aggressivi e irrituali di inserire all’interno del Consiglio d’Europa, che ha un focus sui diritti umani, il concetto di ‘sex work’ (lavoro sessuale). Il blitz è stato sventato grazie ad uno spontaneo allineamento di parlamentari di tutti gli schieramenti, dal M5S ai socialisti, dalla sinistra ai conservatori, che ho organizzato in maniera estemporanea. A dicembre però ci riproveranno, e dobbiamo farci trovare pronte: se il concetto di prostituzione viene sostituito da quello di lavoro in una istituzione così nevralgica come il Consiglio d’Europa, pensare poi di arginare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento sarà ancora più difficile.