La Legge di Bilancio 2025 solleva serie preoccupazioni riguardo alla gestione del gioco d'azzardo in Italia. Fadda: «Il governo non ceda alla tentazione di aumentare le entrate delle casse erariali a discapito di chi rimane schiacciato dai debiti di gioco. Non si renda corresponsabile di indurre nuove dipendenze da gioco».
Mentre il settore continua a espandersi con ritmi vertiginosi, superando i 160 miliardi di euro spesi nel 2024, le misure adottate sembrano andare nella direzione opposta rispetto a un'efficace prevenzione e contrasto delle dipendenze.
Infatti nella
Legge di Bilancio 2025 le concessioni per il gioco fisico, come Bingo e scommesse sportive, sono state prorogate di due anni, fino al 31 dicembre 2026. Inoltre,
è stata introdotta una nuova estrazione settimanale per Lotto e Superenalotto, aumentando ulteriormente l'offerta di gioco.
Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, esprime forte preoccupazione riguardo alla riforma nazionale del gioco fisico: «Rivolgiamo un sentito appello al Governo affinché contenga la diffusione del gioco d'azzardo. Il governo non ceda alla tentazione di aumentare le entrate delle casse erariali a discapito di chi rimane schiacciato dai debiti di gioco. Non si renda corresponsabile di indurre nuove dipendenze da gioco».
Un cambiamento particolarmente criticato è l'accorpamento delle risorse per la prevenzione delle dipendenze.
L'azzardo è stato assimilato ad altre dipendenze patologiche, con la soppressione dell'Osservatorio per il contrasto del gioco d'azzardo presso il Ministero della Salute, le cui funzioni sono state trasferite all'Osservatorio Nazionale Permanente per le politiche antidroga.
«Mentre la raccolta per il Gioco in Italia è arrivata ormai a 160 miliardi l’anno,
aumentano le persone che sviluppano problemi di dipendenza dal gioco, che ormai si stima siano oltre un milione di persone, di cui solo l’1 per cento arriva a contatto con i servizi per la lotta alle dipendenze. Un dramma perché ogni persona che rimane agganciato al Gioco patologico, trascina con sé una famiglia con conseguenze tragiche». Con queste parole Fadda sottolinea quanto sia pericoloso l'aumento delle persone con problemi di dipendenza dal gioco.
Il fondo di 50 milioni di euro destinato annualmente alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d'azzardo è stato eliminato, confluendo in un fondo unico per le dipendenze patologiche, di cui solo il 34,25% è destinato ai piani regionali sul gioco d'azzardo patologico.
Le decisioni prese nella Legge di Bilancio 2025
sollevano interrogativi sull'impatto che avranno sulle persone e sulle famiglie già colpite dal gioco d'azzardo. In un contesto in cui il gioco d'azzardo sembra essere sempre più accettato e promosso, è fondamentale continuare a proteggere chi rischia di cadere in questo vortice.
La Comunità Papa Giovanni XXIII, che insieme ad altre associazione aderisce alla
campagna "Mettiamoci in gioco", chiede che la riforma del gioco fisico tenga conto della salute delle persone, in particolare di quelle più fragili ed esposte al rischio, mantenendo aperto il dialogo con gli Enti locali.