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5 Luglio 2023
Ultima modifica: 5 Luglio 2023 ore 15:52

Run for peace

Cronaca di un'impresa eccezionale
Run for peace
A qualcuno piace festeggiare in modo strano: 80 km di corsa per festeggiare il proprio 35° compleanno. Ma non solo: grazie a questa maratona riesce a raccogliere più di 3mila euro da donare a Operazione Colomba, il corpo civile nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII
Una sera di aprile ricevo una chiamata da Clara, che mi butta lì una proposta incredibile: cosa ne pensi di una corsa per raccogliere fondi per Operazione Colomba? E con nonchalance mi dice che si sta allenando da qualche tempo per correre 80 km per festeggiare il suo 35esimo compleanno. Penso di aver capito male al telefono. E invece mi conferma che vuole percorrere la distanza tra l'ospedale di Imperia, dov'è nata, e Albissola, dove abita. 
Effettivamente sono 80 km. 35 anni per 80 km.
Non si può nemmeno pensare di organizzare un'impresa simile da soli. E infatti Clara lo sa, chiede una mano e tutti si mobilitano.
Ci sono le ex compagne della squadra di pallavolo, che la portano alla partenza prima dell'alba e si occupano degli aggiornamenti sui social network, seguendo Clara in macchina km dopo km. Ci sono gli amici di sempre di Savona, le colleghe, i genitori degli amici dei suoi figli. Ovviamente la sostengono suo marito, i bimbi, suo padre e suo fratello. Ci sono altri due sportivi, uno per passione personale e uno da professionista, che ha già anticipato di voler continuare poi la corsa per raggiungere i progetti di Operazione Colomba.
C'è l'amico scout che si diletta con i droni, reclutato all'ultimo la sera prima, per documentare con le riprese dal cielo. Ci sono gli amici che si sono aggiunti lungo il tragitto, per correre qualche km con Clara, perfino chi non si è mai cimentato nella corsa, e si presenta con le scarpe da passeggio e i pantaloncini da spiaggia. 

Maratona per operazione colomba
Maratona per operazione colomba
Maratona per operazione colomba
maratona per operazione colomba


C'è qualche sponsor, da chi ha fornito la frutta secca per dare energia, a chi ha donato le casse di birra per festeggiare il compleanno di Clara all'arrivo alla Villa Faraggiana di Albisola. E qualche rappresentante istituzionale del Comune, tutti sorpresi da questa ragazza così tenace e determinata.
E poi ci sono i volontari di Operazione Colomba, partiti come lei per "abitare il conflitto" in Colombia, in Kossovo, in Albania, in Palestina, in Ucraina. Ne troviamo uno che gestisce uno stabilimento balneare lungo la costa, che trascorse il viaggio di nozze in uno dei primi progetti di Operazione Colomba in Croazia nel 1996. Fa da punto ristoro e accoglie Clara con un toast e l'acqua necessaria per proseguire la corsa.
Un altro, che per lavoro non sarebbe riuscito a partecipare, ha voluto fare comunque un saluto lungo il percorso, accostando la moto per qualche minuto per aspettare il passaggio dei runner sull'Aurelia. La leggenda narra che, finita la maturità, sfumata l'occasione di una vacanza, fosse stato aggiunto a sostituzione di un altro volontario in un lungo viaggio in auto verso il Kossovo, dove c’era una presenza di Operazione Colomba, e che, appena salito in macchina, avesse chiesto, completamente inconsapevole: «Scusate, ma poi dov'è questo Kossovo?».
Un altro ha addirittura preso ferie dal lavoro a Torino per essere testimone di questa impresa eccezionale. Un altro si è offerto come autista per il team di supporto ai corridori. 

Molti di loro, da lontano, hanno contribuito alla raccolta fondi, che ha superato notevolmente le più rosee aspettative. 
Tutti insieme siamo un gruppo eterogeneo, organizzato il giusto perché questa impresa, già eccezionale di per sé, diventi un'opera collettiva straordinaria. Siamo un'orchestra che suona per passione, perché ci crede davvero, per accompagnare in un abbraccio la solista. 
Accompagnare chi corre è proprio la metafora adatta per i progetti di Operazione Colomba: in più di 30 anni, i volontari hanno accompagnato e condiviso la vita con migliaia di persone, ne hanno ascoltato il dolore e ne hanno supportato la resistenza. Per riuscire a farlo, bisogna essere un gruppo, un collettivo di cuori che condividono l'ideale della costruzione della pace, passo dopo passo.

Conobbi Clara 10 anni fa tramite amici comuni, per caso, quando cercavo qualche opportunità per fare qualche esperienza all'estero. Grazie a lei, ora Operazione Colomba è parte della mia vita. È un gruppo, una collettività, un abbraccio, gambe che corrono a velocità diverse, ma unite da valori comuni. Bisogna raccogliere il testimone di Clara, qualcuno ha già proposto di proseguire la strada in bici, verso altre destinazioni. La squadra è calda: pronti, partenza, via!