Topic:
13 Settembre 2024

San Giovanni Crisostomo

Il 13 settembre la Chiesa ricorda questo Padre della Chiesa, che con coraggio denunciò il lusso ostentato della sua epoca.
San Giovanni Crisostomo
Giovanni ricevette dai posteri il titolo di "Crisostomo" cioè "bocca d'oro" perché era un predicatore insuperabile. È la sua frase: «Mentre adorni l'ambiente del culto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffre. Questi è un tempio vivo più prezioso di quello»
Nacque ad Antiochia attorno all’anno 350. Orfano di padre in tenera età, visse con la madre Antusa. Battezzato nel 368, trascorse alcuni anni nel deserto; nel 386 fu ordinato sacerdote. Per 12 anni ebbe l’incarico della predicazione nella cattedrale di Antiochia, conquistandosi la fama di magnifico oratore. Nel 397 Giovanni fu eletto vescovo di Costantinopoli. Subito si scagliò contro le feste, lo sfarzo esagerato, i divertimenti continui ed il lusso ostentato e provocante. Per iniziativa di un’assemblea di vescovi, prontamente accolta dalla corte imperiale, nel 403 Giovanni venne deposto, esiliato, poi richiamato in fretta per evitare una rivolta popolare, infine per sempre espulso nell’estate del 404. Fu quindi deportato in un luogo inaccessibile e sottoposto ad un viaggio estenuante durante il quale morì il 14 settembre del 407, mormorando «Gloria a Dio in tutte le cose». Dal concilio di Calcedonia del 451 fu riconosciuto Padre della Chiesa.
La sua festa si celebra il 13 settembre.

Con le sue parole sferzava i potenti 

Giovanni ricevette dai posteri il titolo di “Crisostomo” cioè “bocca d’oro” perché era un predicatore insuperabile. Egli viveva da povero e da santo, ma osava richiamare gli altri alla giustizia e alla sobrietà di vita e coraggiosamente denunciò tutti gli usi e abusi dei ricchi e dei nobili. Appena divenuto vescovo di Costantinopoli cominciò col riformare subito il suo palazzo: abolì i lussuosi ricevimenti per i signori della corte e le loro dame, usando dei beni della mensa vescovile per i poveri molto numerosi. In tal modo aprì numerosi ospizi per accogliere malati, indigenti, stranieri. In risposta al lusso e all’oziosità dei ricchi sottolineò l’importanza della comunione dei beni, del lavoro, la necessità della liberazione degli schiavi. Fu particolarmente sferzante contro la corte imperiale. Definì l’imperatrice Eudossia «nuova Erodiade» che «spuma di rabbia e chiede un’altra volta di avere su un vassoio la testa di Giovanni». Tra coloro che non volevano affatto cambiare vita il malumore s’ingigantì. I ricchi e i potenti, gli intrallazzatori, i corrotti, molti vescovi tiepidi, si accordarono per deporlo e mandarlo in esilio e far cessare del tutto la sua voce.
Servitore di Cristo e del suo vangelo, Giovanni era spinto dal desiderio di instaurare il Regno di Dio sulla terra, fondando un nuovo modello di società basato sulla condivisione. Giovanni non faceva sconti a nessuno e pur di essere fedele al vangelo sfidò imperterrito tutti coloro che si credevano detentori di una particella del potere profano e religioso.
Il suo corpo è stato annientato dalla viltà dei potenti, ma la voce della sua anima non è stata fermata: a 16 secoli dalla sua morte, le parole di Giovanni continuano a formare alla fede generazioni di credenti. Infatti, tra tutti i Padri della Chiesa l’opera del Crisostomo ha fornito il più gran numero di brani scelti per alimentare la vita spirituale dei cristiani.
Preghiamo il Signore perché ci renda docili agli insegnamenti di questo grande maestro della fede.