Da quando, il 24 ottobre 2021, Sandra Sabattini è stata beatificata, la ragazza che non voleva apparire ha superato i confini del nostro Paese. Il suo diario spirituale, "Il Diario di Sandra", è ora disponibile in inglese e recentemente è stato pubblicato anche in portoghese in Brasile e Portogallo. Il suo sorriso, prima ancora di conoscere le sue azioni in vita, ha toccato i cuori di molti.
Sandra, nata il 19 agosto 1961 a Riccione, è vissuta fino all'età di 22 anni. Apparentemente non ha compiuto azioni straordinarie, ma ha vissuto il quotidiano in modo straordinario. A soli 12 anni, grazie all'incontro con don Oreste Benzi, ha scoperto gli ultimi, i poveri e gli emarginati, aprendo gli occhi alle ingiustizie e alle disuguaglianze, che ha trovato insopportabili. Questo incontro ha alimentato in lei il desiderio di vivere ogni cosa alla luce del Vangelo, affinché nessuno fosse escluso. La sua volontà era di non sprecare neppure una goccia della vita che le era stata donata.
Sandra era impegnata nello studio, nel supporto ai ragazzi in recupero dalla tossicodipendenza, nel fidanzamento, nell'amicizia e nel cammino con la Comunità Papa Giovanni XXIII. Tutto faceva parte di un unico progetto, quello di Gesù, che aveva scelto prima del 'fare'. Era al quarto anno di Medicina all'Università di Bologna quando, il 2 maggio 1984, è morta dopo essere stata investita da un'auto e aver trascorso tre giorni in coma.
La storia di questa studentessa di Medicina, fidanzata e beatificata da Papa Francesco, ha raggiunto anche Mark Agius, uno psichiatra maltese in pensione. Agius ha curato la traduzione in inglese del diario di Sandra, con l'intento di avvicinare i suoi studenti alla sua storia e ai suoi valori. L'approccio educativo di Sandra con i ragazzi che vivono un disagio psichico e fisico, e la sua attenzione a vivere in maniera olistica la cura della persona, hanno entusiasmato il dottor Agius. Egli si è impegnato a promuovere Sandra come esempio da seguire per gli studenti di Medicina, proponendola come loro patrona.
Agius è consapevole che, mentre ci sono diversi dottori santi, come San Giuseppe Moscati e Santa Gianna Beretta Molla, non c'è mai stato uno studente di Medicina canonizzato o beatificato. Per questo motivo, insieme a Michaela Agius, studentessa di Medicina all'Università di Malta, e Claranne Desira Micallef, esperta in Antropologia medica, che insegna al Malta College of Art Science and Technology, ha condotto delle ricerche per valutare se Sandra Sabattini potesse essere un modello o una patrona per gli studenti di Medicina moderni. Il risultato dello studio, intitolato "Sandra Sabattini: una patrona o un modello di ruolo per gli studenti di medicina?", è stato recentemente pubblicato sulla rivista psichiatrica Psychiatria Danubina.
Agius spiega: «Si tratta di uno studio sulle relazioni tra studenti di Medicina e pazienti, lavoro che abbiamo presentato in una conferenza medico-psichiatrica tenutasi a Lisbona a settembre. Nell’articolo abbiamo esaminato la differenza tra Santo Patrono e Modello di ruolo. Abbiamo sostenuto che, data l'importanza della relazione medico-paziente, è necessario che gli studenti di Medicina abbiano un Modello di ruolo».
Agius ha insegnato per diversi anni all'Università di Cambridge in Inghilterra e a Malta. Ha lavorato con molti studenti di Medicina e ha visto quanto fossero desiderosi di aiutare altre persone. «Ho visto come questi giovani, alcuni dei quali sono cristiani e altri no, siano esposti a molte pressioni nel loro lavoro e come si sentano interrogati da tante questioni etiche che sorgono nella moderna pratica medica. Ho sentito in particolare che le giovani donne si sentono interpellate su due livelli: come devono relazionarsi ed aiutare i loro pazienti e come gestire i propri corpi nel mondo di oggi. I miei studenti hanno espresso il bisogno di avere un modello di riferimento, una guida da seguire come studenti di Medicina».
Agius spiega che un problema nell'identificazione di Sandra Sabattini come modello di ruolo per gli studenti di Medicina è che la sua esperienza alla facoltà di Medicina all'Università di Bologna è stata più teorica rispetto al sistema della facoltà di Medicina inglese o maltese. In questi Paesi, «gli studenti fanno due anni di studi preclinici seguiti da tre anni di lavoro e studio clinico nei reparti. In Italia, invece, gli studenti fanno quattro anni di studi preclinici e vanno in reparto solo al quinto e ultimo anno. Ciò significa che Sandra è morta durante il suo quarto anno e quindi non era ancora andata in reparto. Tuttavia, per diversi anni, compresi tutti gli anni della sua formazione medica, ha lavorato nelle unità di riabilitazione dalla droga della comunità Giovanni XXIII, offrendo un esempio di come si relazionava con i "pazienti".
Agius e le due dottoresse hanno esaminato l'ambiente, la filosofia e la metodologia in cui ha lavorato Sandra Sabattini, il suo rapporto con i pazienti, sulla base dei resoconti dei testimoni oculari. Tra questi, Geppi Santamato, testimone oculare all'interno delle strutture terapeutiche della Comunità Papa Giovanni XXIII dove Sandra svolgeva il suo servizio, e un’amica del corso di laurea in Medicina, che oggi si occupa di bambini malati di Aids. «Abbiamo capito che Sandra ha lavorato in modo olistico e si è relazionata con i pazienti in modo molto personale. Pertanto abbiamo concluso che Sandra Sabattini è davvero utile come modello di ruolo per gli studenti di Medicina, anche per la sua filosofia "pro-life"».
Nello studio condotto si propone Sandra Sabattini come un importante modello di ruolo per gli studenti di Medicina, «perché – dice Agius – crediamo che possano seguire molto bene il suo esempio nel relazionarsi con i pazienti, vedendoli come persone vere, e questo atteggiamento si basa sull'atteggiamento profondamente cristiano insegnato da don Oreste Benzi alla sua Comunità, così impegnato a sostenere i più poveri nella società».
Per Agius non ci sono dubbi: «Dato questo fatto profondamente cristiano, suggeriamo che anche la Chiesa potrebbe considerare la possibilità di nominare Sandra come patrona degli studenti di Medicina».