«Concediamo che la Venerabile Serva di Dio Sandra Sabattini, laica, che, spinta da ardente carità e sostenuta da quotidiana preghiera, con giovanile ardore dedicò se stessa a servire gli infermi, sia chiamata – d’ora in poi – col nome di Beata» - ha dichiarato il cardinale Semeraro leggendo, nella versione originale in latino, la Lettera apostolica di Papa Francesco - e possa essere celebrata ogni anno nel giorno quarto del mese di maggio nei luoghi e nei modi stabiliti dalla legge».
Per ricordare Sandra Sabattini sono stati predisposti dei santini con una breve biografia e la preghiera di intercessione alla Beata approvata dalla Chiesa e dei santini con reliquia ex indumentis.
Ecco di seguito la preghiera con cui chiedere una grazia per intercessione della Beata Sandra Sabattini:
Ti rendiamo grazie o Dio,
Padre Figlio e Spirito Santo,
per il dono della Beata Sandra Sabattini
alla Tua santa Chiesa.
Sandra ha accolto in profondità
la gioia della Tua rivelazione
e lo sguardo materno di Maria;
ha riconosciuto la Tua presenza
nei poveri e nei piccoli;
ha condiviso la sua vita
con chi le ponevi accanto,
nell’umiltà e nell’essenzialità;
Ti ha cercato costantemente
nella preghiera e nella contemplazione
e si è lasciata guidare con fiducia
dall’azione dello Spirito Santo;
ha gioito nel costruire relazioni fraterne
e di amore.
Concedici, o Padre, per sua intercessione,
secondo la Tua volontà, la grazia che imploriamo…
Nella Tua Chiesa, Sandra sia sempre
esempio di santità, nella Comunione dei Tuoi Santi,
per compiere il Tuo progetto d’amore.
Amen
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Sandra, che non vuole apparire, dopo la sua morte diventa un punto di congiunzione tra terra e cielo grazie al ritrovamento del suo diario spirituale. Non si tratta di un unico quaderno ma di una raccolta di pensieri annotati su foglietti, agende, quaderni, bigliettini o magari cartoline, riflessioni che svelano la forza di un cammino spirituale profondo, di chi vuole ricondurre tutto se stesso a Cristo, tanto da scrivere:
Se oggi possiamo attingere al pensiero di Sandra, lo dobbiamo a don Oreste Benzi, che da subito ha colto in lei «l’animo contemplativo e razionale, immerso in una fede profonda», facendo pubblicare ad un anno dalla morte i suoi manoscritti con il titolo Sandra, in un volumetto uscito come supplemento al mensile “Sempre”.
Dalla prima versione del 1985, Il Diario di Sandra, unica fonte originale del suo pensiero, è stato arricchito di inediti e i suoi scritti collocati in ordine cronologico, sia che si tratti di riflessioni personali o maturate a margine di un incontro di preghiera o di approfondimento, per rendere maggiormente comprensibile la progressione del suo cammino spirituale, anno dopo anno.
Il diario si chiude il 27 aprile 1984 con queste parole:
Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia.Sandra Sabattini - 27.04.1984
Non c'è nulla a questo mondo che sia tuo.
Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il "Donatore" può intervenire quando e come vuole.
Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l'ora.
La notizia è stata accolta da uno scrosciante applauso a suon di trombe, organo e campane, mentre il miracolato per intercessione di Sandra, Stefano Vitali, portava in processione l'unico resto mortale di Sandra, un capello, conservato dal fidanzato Guido Rossi in una scatola di caramelle che la stessa Sandra aveva decorato. La reliquia è stata posta ai piedi dell'altare, incensata e venerata dal cardinale Semeraro, mentre alla destra dell'altare è stata svelata la grande immagine di Sandra sorridente.
Durante l’omelia il cardinal Semeraro ha ricordato come per la giovane beata, l'impegno al fianco dei poveri sia iniziato ancora giovanissima, a 13 anni, frequentando la Comunità Papa Giovanni di don Oreste Benzi. Di ritorno da un campo di condivisione con i ragazzi disabili confidò alla madre: «Ci siamo spezzati le ossa ma quella è gente che non abbandonerò mai».
«In Sandra, come ha notato il vostro vescovo Francesco in un libro dedicato alla Beata - ha sottolineato il Cardinale - il desiderio di servire i poveri non scattava da una semplice spinta emotiva a fare beneficienza, ma scaturiva da una sorgente spirituale: l’amore di Dio. Man mano che il suo cuore si immergeva nel mare senza fondo e senza sponde dello sconfinato amore di Dio per i poveri, sperimentava che la vera soluzione in ogni problema è la resurrezione di Gesù, unica autentica proposta di liberazione».
Nel commentare l’Inno alla carità, letto durante la celebrazione, il cardinal Semeraro ha detto che «San Paolo nel descrivere le qualità della carità usa ben 15 verbi, più del doppio dei colori che la scienza riconosce nell’arcobaleno e delle note della scala musicale. E Sandra il linguaggio dell’amore, con i suoi colori e la sua musica l’ha appreso molto bene. Sotto questo aspetto è stata un’autentica artista».
Semeraro: «È stata una santità, la sua, vissuta in tutti gli ambiti della propria vita. Nell’aprirsi alla condivisione con gli ultimi, nel mettere a servizio di Dio tutta la sua giovane esistenza terrena, fatta di entusiasmo, semplicità, e una grande fede». Aggiungendo: «È stato rilevato anche che Sandra è la prima fidanzata santa, ammessa agli onori degli altari».
Il Prefetto ha visto in Sandra la creatività dell'amore verso i poveri operata da Dio. «Leggendo le pagine del suo diario — ha detto — ci è facile scoprire quanto in Sandra la carità sia stata creativa e concreta, attenta al dramma della povertà e considerata come strada verso la santità: “Se veramente amo, come posso sopportare che un terzo dell’umanità muoia di fame mentre io conservo la mia sicurezza e stabilità economica? Facendo così sarò un buon cristiano, ma non certamente un santo. E oggi c’è inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi”.» (Diario, 4 marzo 1983).
Dopo la comunione il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, a nome di tutta la Chiesa riminese e della Comunità Papa Giovanni, ha rivolto parole di ringraziamento, per esprimere «l'unico sentimento che vibra nel cuore di tutti e ciascuno: grazie. Quella di oggi è una bella grazia che ricorderemo a lungo». Ha invitato tutti «a sottoscrivere un impegno e una responsabilità al termine di questa giornata di festa: se non è imitazione, rischia di diventare bugiarda adulazione». Ha ricordato a questo proposito le parole di don Oreste Benzi: «Gesù non è venuto a portarci altre devozioni ma ad accendere una rivoluzione, di quell’unica violenza che va contro il peccato e l’egoismo. Gesù non cerca facchini sgobboni che si spremono per Lui, ma discepoli innamorati». «Oggi - ha detto - celebriamo il primo frutto dell’opera e della testimonianza di don Oreste: Sandra Sabattini. Ci impegniamo non solo a parlare di Sandra, a parlare con Sandra ma a far parlare Sandra, che testimonia una vita bella, matura, pienamente umana».
Per Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, attore della causa, la Celebrazione ha evidenziato come il messaggio di Sandra sia luce di speranza per i giovani: «Gli applausi di centinaia di giovani presenti alla beatificazione hanno evidenziato la giovinezza e la bellezza della vita di Sandra.
Un vero traino per tanti che possono identificarsi in lei: studenti, fidanzati, operatori sociali, e per i ragazzi diversamente abili che sono stati folgorati dalle parole di Sandra quando è tornata dal primo campo di condivisione a Canazei: “Ci siamo spezzati le ossa ma questa è gente che non lascerò mai”. Una santa semplice, genuina, bella, concreta, che fa splendere la bellezza del Vangelo di Gesù».
Profonda la commozione dei fedeli. In 1200, numero permesso di presenti tenendo conto delle disposizioni anti coronavirus, hanno assistito alla cerimonia dentro la Cattedrale e sui 2 maxi schermi posti all’esterno, ma molti che non hanno potuto entrare hanno assistito fuori dall’area transennata.
I fedeli al loro posto hanno trovato un cofanetto contenente Il Diario di Sandra e un santino con una breve biografia di Sandra, la nuova preghiera di intercessione alla beata approvata dalla Chiesa e il libretto con il quale seguire la Celebrazione.
Tanti altri, tuttavia, hanno potuto assistere alla cerimonia in tv e via web in tutto il mondo. La notorietà di Sandra negli anni, infatti, è cresciuta negli anni non solo in Italia ma anche all’estero.
Poco prima della cerimonia, Papa Francesco ha ricordato Sandra Sabattini durante la preghiera dell'Angelus, il 24 ottobre 2021, con queste parole: «Oggi viene beatificata Sandra Sabattini, studentessa di medicina, scomparsa a 22 anni per un incidente stradale -. Ragazza gioiosa, animata da grande carità e dalla preghiera quotidiana. Si dedicò con entusiasmo al servizio dei più deboli nel solco del carisma del Servo di Dio, don Oreste Benzi».
Prima della celebrazione il presidente della Papa Giovanni Giovanni Paolo Ramonda ha dichiarato: «Sarà un momento di immensa gioia che condivideremo con i poveri delle missioni della Comunità Papa Giovanni XXIII nelle periferie del mondo. Lo vivremo con lo stesso entusiasmo, semplicità e fede di Sandra».
La beatificazione era stata decisa dopo il riconoscimento del miracolo di guarigione nei confronti di Stefano Vitali, fissata inizialmente il 14 giugno 2020 e temporaneamente sospesa a causa dall’arrivo del Covid 19.
Sandra nasce il 19 agosto 1961 a Riccione. Fin da piccoa respira in famiglia la bellezza della fede. Testimonianza forte le viene dallo zio prete don Giuseppe Bonini. Dall'età di 4 anni, con tutta la famiglia, va a vivere nella parrocchia di San Girolamo dove lo zio è parroco. Ama tutto della vita, l'arte la riempie di gioia. Dipinge, suona il pianoforte e fa parte della squadra di atletica.
Chi la conosce respira pace, gioia stando accanto a lei; percepisce la sua forte carica spirituale, umana, ma scopre veramente quello che si cela nel suo intimo solo dopo la sua morte, perché lei vive tutto nel segreto.
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Scrive nella sua toccante testimonianza l’amico Elio Morri, investito con Sandra il 29 aprile 1984 da quell’auto che l’ha portata alla morte: «La sua caratteristica era la semplicità e il nascondimento. Pregava moltissimo; tutte le sue cose belle avrebbe potuto esibirle ma le nascondeva. All’esterno non si notava nulla. Standoci insieme, però, provavo una sensazione di gioia». Ma Sandra ha una mente aperta, ha mille interessi. «Era una persona ricca oltre che di doni interiori, anche dal punto di vista culturale.»
Il giorno dell’incidente con loro due c’è anche il fidanzato di Sandra, Guido Rossi. Arrivano intorno alle 9 ad Igea Marina per assistere ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII di cui fanno parte. Scesi dalla macchina, un’altra auto, guidata da un ventitreenne, colpisce Sandra in pieno e ferisce Elio. Sandra muore dopo due giorni di coma il 2 maggio 1984 all’ospedale Bellaria di Bologna mentre Elio, uscito dal coma dopo un mese, apprende incredulo della sua morte da don Oreste Benzi.
«Eravamo a Bologna. Lui mi ha detto: «"Sandra è con il Signore". Ma non ho capito. Era possibile che una persona così bella morisse? L'ho capito solo con il tempo. Il suo fidanzato veniva a trovarmi in ospedale sorridente, senza dirmi niente.»
Elio si rende conto del cambiamento che il fidanzato Guido ha dopo la morte di Sandra. «Sandra era una di quelle persone che lasciano il segno. Se viene meno, la vita non è più come prima.»
Elio riflette e rimane colpito dal fatto che è rispettosa, e non cerca di imporsi. «Era una persona che non ti condizionava e ti lasciava libero. Non ti imponeva la sua presenza. Come se volesse passare inosservata.» E poi sa ascoltare.
La vita di Elio da quel momento subisce una svolta. Attraverso Sandra, Elio sente che il Signore gli vuole comunicare il “concetto del nascondimento”. «Come Gesù – scrive – che è vissuto trent’anni su trentatré nascosto, così mi sento condotto ad una vita di nascondimento e questa vita è il meglio per me, la mia potatura per dare il massimo».
Elio è attratto da tutto ciò che è cultura. «La cultura è tale da prendere il primo posto nel cuore.» Appena esce una nuova pubblicazione o un nuovo film deve assolutamente andarlo a vedere. Altrimenti «mi sarei sentito straziato. Ora non più. Mi resta il piacere se lo posso fare. Questo è quanto Sandra mi ha dato: il nascondimento. Mi ha insegnato la bellezza, la grandezza di questa qualità della vita spirituale».
Elio morirà in circostanze incomprensibili nel maggio 2006 aggredito da una banda di balordi mentre percorre in bicicletta il lungomare di Rimini.
Sandra è una ragazza del suo tempo. È solare. Ama disegnare, suonare il pianoforte, cantare. A scuola si distingue, e ottiene ottimi risultati anche nello sport.
Determinante nel suo sviluppo è l’incontro a 12 anni con il sacerdote riminese don Oreste Benzi, che in quel periodo sta definendo il cammino spirituale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Entusiasta, decide di partecipare ad una vacanza per adolescenti con i ragazzi handicappati, presso la Casa Madonna delle Vette ad Alba di Canazei. Quando torna a casa dice a mamma Agnese: «Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai».
A 14 anni capisce già che per dare senso alla vita occorre fare «una unità di esistenza con Dio». Dialoga con lui nella preghiera. Ma non è facile.
Se non faccio un’ora di preghiera al giorno non mi ricordo neanche di essere cristiana.Sandra Sabattini - 4.11.1975
Chi è un buon cristiano? E qual è la sua missione, che vuole il Signore da lei? Sono interrogativi che la mettano in crisi.
Il 7 dicembre 1975 scrive: «Dovrei essere felice, ho tutto ciò che voglio ma ogni sera ritrovo in me solo il vuoto, tutto ciò che ho fatto non mi ha recato alcuna gioia».
Gioia che invece si riflette negli occhi di un missionario che partirà per l’Africa. Capisce allora che per essere felici occorre dare tutto di sé agli altri e matura l’idea, un giorno, di andare in Africa anche lei.
Ma la lotta interiore è dura. «Questa sera mi sento piena di niente» (12.1.1977). Desidera far sparire tutti i dubbi «ma non posso, è più forte di me cercare sempre la cosa che mi mette in crisi, non riesco ad accettare le cose così» (26.2.1978).
Non vuole vivere seguendo “la massa”. Sa di aver ricevuto il dono di dare la vita ai più poveri. Ma questa consapevolezza non è sufficiente.
A 16 anni scrive: «Dire scelgo i poveri: ora è troppo facile, non serve a niente se poi quando esco è tutto come prima. No, dico: scelgo Te e basta» (26.2.1978).
Nell’amare sente la presenza di Dio. Lo ringrazia per la vita, per il mondo, per le persone che le mette accanto.
Oggi con un paio di scarpe e una bisaccia, se potessi fare il giro del mondo...Sandra Sabattini - 1.3.1978
Vuole vivere intensamente ogni attimo perché vita e morte coesistono nel presente. «Dio non permette che si torni a casa senza aver finito il nostro compito […] E se si dovesse morire varrebbe la pena anche di perdere la vita.» (27.2.1978).
Sa che rendere visibile la scelta fatta non è un cammino semplice. «Adesso sento una grande gioia, una grande voglia di camminare su questa strada, ma quando l’impeto iniziale se ne andrà, sarà una gara dura» (14/15.10.1978). Per questo «è necessaria la preghiera, perché solo se la mia fede sarà veramente vera riuscirò a portare a termine quello che Tu vuoi da me, quello a cui Tu mi hai chiamato» (14/15.10.1978)
Sandra è determinata a vivere la sua fede nel mondo, anche al liceo scientifico che frequenta. Durante un’assemblea d’istituto ragiona sull’identità dei cristiani, si sta parlando di fare una lista unitaria. Nulla è scontato per lei. «Mi sembra molto sciocco pensarlo». E ancora:
Che senso ha vivere la propria vita di cristiani in mezzo a gente che la pensa, che vive come te? Non sono i cristiani che devono essere lievito della pasta?Sandra Sabattini - 27.10.78
Si avvicina ai 19 anni. Vive dentro i fatti della vita intensamente. Gli esami di maturità, l'esperienza dei campeggi di condivisione, la strage alla stazione di Bologna, le discussioni con don Oreste.
Si sta sempre più abbandonando a Dio: «Signore, sto aspettando, aspetto che mi indichi la scelta concreta definitiva, che possa fare di me “un istrumento del tuo Amore”» (5.8.1980).
Si iscrive a Medicina. Si divide tra studio, famiglia, condivisione con i poveri e i ragazzi in comunità terapeutica.
Non è male ogni tanto rammentarci della morte, pensa a 20 anni. La vita è come un soffio. «Ama ogni cosa che fai. Ama fino in fondo i minuti che vivi, che ti son concessi di vivere. Cerca di sentire la gioia del momento presente, qualunque sia, per non perdere mai la coincidenza» (14.10.1981).
È costante in lei la tensione a voler vivere senza compromessi.
Il senso per la giustizia diventa sempre più maturo. Cosa significa povertà? A 21 anni scrive. «Se veramente amo, come sopportare che un terzo dell'umanità muoia di fame? Mentre io conservo la mia sicurezza o la mia stabilità economica? Facendo così sarò una buona cristiana ma non una santa!»
Oggi c'è l'inflazione di buoni cristiani mentre il mondo ha bisogno di santi!Sandra Sabattini - 4.03.1983
Vuole essere libera da tutto. «Liberi dalla carne, dalle cose materiali, dalle emozioni, dalle passioni: cioè vivere queste cose senza restarne imbrigliati, per aprirsi a Dio, al suo Amore, che è spazio infinito» (29.6.1983).
Con questo spirito vive anche il fidanzamento con Guido di due anni più grande di lei. Il 23.7.1983 scrive sul loro rapporto: «Qualcosa di integrante con la vocazione: ciò che vivo di disponibilità e d’amore nei confronti degli altri è ciò che vivo anche per Guido; sono due cose compenetrate, allo stesso livello, anche se con qualche diversità».
«Questo "attendere", questo "non preparare i piani", questo "scrutare il cielo", questo "far silenzio" è la cosa più interessante che compete a noi. Poi verrà anche "l'ora della chiamata", ma ciechi se in tale ora penseremo di essere gli attori di tali meraviglie: la meraviglia, semmai, è Dio che si serve di noi così miserabili e poveri» (13.2.1983).
Quattro giorni prima dell'incidente racconta alla mamma di aver visto in sogno il suo funerale e la sua tomba piena di fiori.
Il giorno della memoria liturgica della Beata Sandra Sabattini è stato fissato il 4 maggio, aprendo così al culto della nuova beata.
La Beata Sandra è entrata così ufficialmente nell'Ufficio delle Letture (Scarica qui il testo) come "Memoria facoltativa", con testi a lei dedicati per la Colletta, l'Ufficio delle Letture (con un testo titolato "Non sono io che cerco Dio ma è Dio che cerca me" tratta dal Il Diario di Sandra), il responsorio, e l'Orazione finale.
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Ma come si può parlare di reliquie se, come è noto, al momento della “ricognizione canonica” avvenuta il 22 aprile 2009 per accertare le spoglie mortali dell’allora Serva di Dio, al cimitero di Sant’Andrea in Casale a San Clemente di Rimini dove era sepolta dal 1984 non si è trovata alcuna traccia del corpo di Sandra?
In realtà, ha spiegato il cerimoniere, «oltre alla reliquia ex corpore, tratta cioè dai resti mortali del corpo, che in questo caso non abbiamo, esiste anche la reliquia ex indumentis, tratta dagli indumenti del soggetto in causa, come per Sandra, o per contatto. Oggetti che comunque vanno autenticati dal postulatore».
Le sorti dell’unica “Reliquia della Beata Sandra Sabattini”, sono state stabilite dal vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, nella nota del 2 maggio 2020, in cui ne affida la custodia alla Parrocchia di San Girolamo di Rimini. Anche se, ci tiene a precisare il parroco don Roberto Battaglia riferendosi alla nota, la Reliquia è di proprietà della Comunità di don Benzi. «Stiamo predisponendo alcuni accorgimenti tecnici per custodirla adeguatamente e venerare l’unica parte del corpo rimasto». Al momento «non verrà esposta stabilmente. Sarà qui a San Girolamo per la devozione dei fedeli che la richiederanno».
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L’uomo guarito da un tumore grazie all'intercessione di Sandra Sabattini, che all’epoca dei fatti (19 luglio 2007) aveva 41 anni è Stefano Vitali, responsabile con la moglie di una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII. Tutta la vicenda la racconta nel suo libro Vivo per miracolo. Così Sandra Sabattini mi ha guarito, e sta portando la sua testimonianza ovunque lo chiamino.
L’attesa della data per la beatificazione di Sandra, prevista inizialmente nel 2020 ma poi rimandata di un anno a causa del Covid, nel caso di Stefano Vitali, «è servita a conoscerla ancora di più. A capire quello che Sandra ogni giorno mi chiede».
E per quanto riguarda il miracolo di cui è protagonista spiega: «La guarigione che Sandra ha compiuto su di me non è stata solo quella fisica, ma soprattutto quella spirituale. Mi ha indicato la strada da seguire per raggiungere la serenità e dare compimento alla mia vocazione. E se lo ha fatto a me che sono un "testone", a maggior ragione potrà farlo con i tanti che la conosceranno in futuro!».
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La storia di Sandra Sabattini diventa un podcast visibile su tutte le piattaforme. Beata Sandra Sabattini: una ragazza tra il cielo e la terra è il podcast in tre episodi: la vita, il diario, il miracolo dedicato alla giovane riminese, proclamata Beata dalla Chiesa, discepola spirituale di don Oreste Benzi.
Ogni episodio dura circa 10 min. Voci: Paolo Zaccaria, Emma Luccitelli.Musica e montaggio: Alessandro Bassoli.
Del regista riminese Kristian Gianfreda la docufiction su Sandra Sabattini: Il diario di Sandra. La storia è ambientata ai giorni nostri. Una giovane ragazza si ritrova tra le mani un misterioso diario. Comincia a leggerlo e a sentire corrispondenza nella parole di Sandra. Decide perciò di intraprendere un viaggio nel mondo di Sandra. La cerca nelle persone e nei luoghi dove è stata. Sente che le pagine del suo Diario le trasmettono una grande speranza.
Tu la conosci Sandra? È il cartoon prodotto dalla Comunità Papa Giovanni su Sandra Sabattini. Attraverso il dialogo tra una nonna e una nipote vengono proposti ai più piccoli i passaggi più significativi del cammino di santità di questa ragazza. La sceneggiatura è a cura di Emanuela Frisoni, i disegni di Giulia Boari. Uno strumento adatto in particolare ai bambini della Scuola Primaria. È da far conoscere anche agli insegnanti di religione, ai catechisti, ai parroci e agli animatori. L’animazione del cartoon è di Emanuele Lumini, mentre le musiche originali sono a cura di Fabrizio Zagami e Manuela Fioravanzo. Info: teatro@apg23.org