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13 Luglio 2024

Santa Clelia Barbieri

Viene ricordata il 13 luglio.
Santa Clelia Barbieri
Questa giovane fondatrice di un ordine religioso diceva: «Signore, aprite il vostro cuore, e buttate fuori una quantità di fiamme d’amore per accendere il mio; fate che io bruci d’amore».
A 21 anni riuscì a realizzare il sogno di una vita in comune con altre ragazze che come lei avevano la passione per la catechesi e per il servizio ai più poveri. Morì a 23 anni ed è per questo ricordata come la fondatrice più giovane della Chiesa. 
Clelia nacque il 13 febbraio 1847 nella contrada Le Budrie di San Giovanni in Persiceto (BO) in una famiglia molto povera di braccianti, categoria che a quel tempo si collocava nel gradino più basso della scala sociale. 
Per la sua precoce preparazione catechistica e spirituale fu ammessa alla Comunione a soli 11 anni (a quei tempi ci si accostava quasi da adulti). All’età di 14 anni entrò a far parte dei cosiddetti “Operai della dottrina cristiana” come erano chiamati allora i catechisti, emergendo per le sue doti e la sua capacità di parlare di Dio. Il suo esempio non passò inosservato e tre compagne si unirono a lei in questa attività e nel suo sogno di vivere insieme per mettersi a servizio di tutti i bisogni del paese. 

Pur essendo tempi difficili a causa del contrasto tra Stato e Chiesa acutizzatosi dopo la proclamazione del Regno d’Italia e per le leggi Saccardi che decretavano la soppressione degli ordini e congregazioni religiose, nel 1868 le autorità diedero il nulla osta a questa forma di vita comune perché presentava carattere laicale e aveva fini sociali. Quindi il primo maggio 1868 Clelia assieme a Orsola Donati, Teodora Baraldi e Violante Garagnani entrò nella cosiddetta “Casa del maestro”, dando vita ad una specie di comunità laica che dopo la sua morte diventerà una Congregazione religiosa denominata “Suore Minime dell’Addolorata”.

Spinta da un istinto missionario pieno di creatività e fantasia, senza nessun appoggio su mezzi organizzativi che mancavano totalmente, questa piccola comunità era il lievito della vita parrocchiale. L'Eucaristia era realmente fonte e anima di questa inusuale comunità che aveva un’attenzione privilegiata ai piccoli, ai malati, ai poveri. Vivevano in povertà estrema affidandosi alla Provvidenza, che misuratamente ma costantemente non faceva mancare il necessario per la vita di ogni giorno.
Nella “Casa del maestro” si vivevano momenti spirituali di straordinaria intensità. Un episodio fra tutti è quello del giovedì santo, il 25 marzo 1869, quando Clelia, imitando il gesto di Gesù, lavò i piedi a 12 ragazze. In un contesto dove le donne erano senza voce attiva nell'edificazione della vita pubblica e senza il prestigio della cultura, Clelia, a dispetto della sua giovanissima età, si rese autorevole per la forte unione con Cristo che viveva e donava! 

Nelle case, nelle botteghe, nelle stalle, che d'inverno erano il salotto dei poveri, cominciarono a chiamarla «Madre Clelia». Fu il modo con cui la tradizione popolare canonizzò la ragazza delle Budrie. La morte la colse appena due anni dopo la fondazione, il 13 luglio 1870 a causa della tubercolosi. Poco prima di morire disse alle tre amiche che l’avevano seguita: «State di buon animo perché io me ne vado in paradiso; sarò tuttavia sempre con voi e non vi abbandonerò mai». A un anno esatto di distanza dalla sua scomparsa, mentre le sue compagne erano riunite in preghiera sentirono la voce inconfondibile di Clelia che pregava con loro. Da quel giorno il fenomeno si è ripetuto varie altre volte. La congregazione è diffusa in Italia, India e Tanzania.
Clelia Barbieri è stata proclamata beata da Paolo VI nel 1968 e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1989. La si ricorda il 13 luglio.