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27 Agosto 2024

Santa Monica

Il 27 agosto la Chiesa ricorda la madre di sant'Agostino la quale non si scoraggiò mai di pregare per la conversione del figlio.
Santa Monica
«Tu hai fatto nella sapienza tali progressi che non hai mai tremato davanti alla morte, il che, a quanto affermano tutti, rappresenta il massimo vertice della filosofia.» (Sant'Agostino di Canterbury)

Quali possono essere le scelte di una madre, cresciuta in un ambiente cristiano, che vede un figlio allontanarsi da questa fede per aderire ad una eresia, e vivere una vita completamente mondana ed edonista? Ci possono essere madri che intervengono invadendo la vita del figlio, pretendono un cambiamento, ma ci possono essere anche madri che si affidano alla potenza dell’amore di Dio e ne rispettano i tempi. È l’esempio di santa Monica, la quale soffrì moltissimo per l’adesione del figlio all’eresia manichea, ma continuò a seguire con apprensione e con le preghiere il figlio, che si era trasferito in una città più grande per studiare e conduceva una vita spregiudicata e sregolata.

La grazia della conversione del figlio

Lei conosceva bene l’oscurità che il figlio attraversava, la sua profonda inquietudine, ed il suo cuore di madre accompagnava ogni singolo battito di quello del figlio e lottava, soffriva e sperava assieme a lui.

Senza lasciarsi scoraggiare dalle sue bugie, andò a cercarlo a Roma e poi a Milano, dove finalmente ricevette il battesimo nel 387.

Monica ebbe la gioia di vedere il figlio convertito e trasformato in un vero maestro della fede. Infatti suo figlio maggiore non era altro che sant’Agostino, una delle più affascinanti figure nella storia della Chiesa, vescovo di Ippona ed autore di opere immortali come Le Confessioni.

Monica era di etnia berbera e nacque a Tagaste nel 331 in una famiglia benestante, che le permise di studiare e di dedicarsi con grande passione alla lettura delle Sacre Scritture. Fu data in sposa ancora adolescente a Patrizio, funzionario dell’amministrazione imperiale. Ebbe tre figli, che crebbe nel fervore della sua fede. Una fede così ardente e incrollabile che anche il marito, pagano, ne venne contagiato, tanto da convertirsi al Cristianesimo. Rimase vedova a 39 anni, quando Agostino ne aveva 16, e volse tutte le sue attenzioni al suo inquieto figlio. Si dimostrò una mamma discreta, tenace, che sa soffrire, pregare e attendere che il figlio apra gli occhi e cammini con i propri piedi sulle strade di Dio.

I dialoghi con S. Agostino

Dalle stesse parole di Agostino veniamo a sapere come «Fin dalla mia più tenera infanzia, io avevo succhiato col latte di mia madre il nome del mio Salvatore, Tuo Figlio; lo conservai nei recessi del mio cuore; e tutti coloro che si sono presentati a me senza quel Nome Divino, sebbene potesse essere elegante, ben scritto, ed anche pieno di verità, non mi portarono via.» (Confessioni, I, IV).

Mentre erano in attesa di una nave in partenza per l’Africa affittarono un alloggio a Ostia, e nell’intimità di quella casa ebbe dei preziosi colloqui con il figlio, uno dei quali è riportato nel capitolo nono delle Confessioni: «Figlio mio, per quanto mi riguarda, non c’è nulla che mi attragga, in questa vita. Non so nemmeno che cosa faccia quaggiù, e perché ci sia ancora. Una sola cosa mi faceva desiderare di vivere ancora un poco: vederti cristiano prima di morire. Dio mi ha concesso più e meglio: vederti cioè disprezzare le gioie terrene e servire lui solo. Che cosa faccio qui ancora?»

Il Signore anche in questo caso accontentò Monica: qualche settimana più tardi morì, appena cinquantaseienne, il 27 agosto del 387 d.C. La sua missione sulla terra era compiuta: con le sue lacrime e preghiere era riuscita ad avere la grazia della conversione di suo figlio!