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4 Novembre 2023

Spezza il tuo cuore di pietra

Non difenderti dal povero ma immergiti nel cuore di Dio
Spezza il tuo cuore di pietra
Foto di billy cedeno da Pixabay
Farsi sempre interrogare dai poveri che si incontrano, non lavarsene le mani, chiedendo a Dio l'aiuto per superare quello che ci divide. Dagli scritti di Don Oreste Benzi
Quello che mi fa più soffrire è il ricordo di quando rientravo a casa tardi la sera e trovavo Ante lì sotto, davanti alla mia porta, sdraiato per terra. È un ricordo stampato nel cuore: lo prendevo sotto braccio e lo portavo dentro, in parrocchia. È lui che mi ha fatto capire che ci voleva una casa di pronta accoglienza. Ve lo dico con semplicità: perché lo portavo via e non lo lasciavo dormire fuori?

Come potevo dormire tranquillo lasciando lui fuori?

Adesso, riflettendo, capisco che lui per me era un rimprovero troppo grosso: come potevo io dormire tranquillo di sopra, nel mio letto? Ma non era tanto la soluzione in sé e per sé che mi faceva interrogare, era questo fatto: che lui sentisse se era nel mio cuore e io ero nel suo cuore. Quante volte negli anni della mia vita ho pensato alla parola di Caino, quando il Signore lo chiama e gli dice: «Dov’è tuo fratello?». E lui risponde: «Sono forse io il custode di mio fratello?». L’aveva appena ucciso ma non poteva ammetterlo, doveva cancellarlo, rimuoverlo, dire: «Non lo conosco, no so niente». Era uno che dava fastidio, quindi non doveva esistere. Da qui la giustificazione: non sono io colpevole, è lui che mi dava fastidio. È questo il dramma, l’impossibilità di capire, cioè l’indurimento del cuore. Spezzare il cuore di pietra...

Stare sempre accanto al povero

Io non mi sento a posto di fronte i poveri, non credo di avere le mani pulite, però nemmeno mi dispero, neanche lontanamente. Credo che la salvezza sia in quello che il Signore ci ha fatto capire: “Sa stare del tutto con il povero, chi sa stare del tutto con il Signore”. È la comprensione di Dio che ci salva, è la compenetrazione nel cuore di Dio perché Dio ha il cuore, è amore, tre persone in uno; l’amore e il cuore tiene unite le tre persone! Entrare nel cuore di Dio e lasciarsi compenetrare da Lui e poi lasciarsi amare. Dio è fatto così, tocca prenderlo così com’è. Chi sei tu che lo vai a giudicare? Allora la via diventa luminosa e vai di luce in luce. “Alla Tua luce, Signore, vedremo al luce” (Sal 35,10). Nella mia vita ho visto che il rischio che ho sempre corso è stato quello di adattarmi e nell’adattamento creare zone di sicurezza e di difesa da cui partire per fare qualcosa per gli altri. Ma la soluzione è un’altra, è entrare nel cuore di Dio per cui allora non c’è più nessun territorio riservato; lì c’è la somma libertà dell’amore a Dio ed è la pace.