Suor Luisa era l'angelo dei bambini di strada di Port-au-Prince, capitale dell'isola caraibica. Il ricordo dei missionari della Comunità di don Benzi, che l'avevano conosciuta da vicino.
La missionaria, originaria di Lecco, era a Port-au-Prince da 20 anni. Sabato 25 giugno suor Luisa Dell'Orto, piccola sorella del Vangelo di Charles De Foucauld, stava viaggiando in auto all’interno del quartiere di Delma quando è stata tamponata da un Suv. Dal mezzo sono scese alcune persone col volto coperto, che hanno sparato alla religiosa, dandosi poi alla fuga. Gravemente ferita dai tre colpi di pistola, la donna è stata portata subito all’ospedale, ma le sue condizioni erano gravi e si è spenta poco dopo. Il 27 giugno avrebbe compiuto 65 anni.
Secondo quanto riportato da Leccotoday, la polizia di Port-au-Prince ha scartato l’ipotesi iniziale di una tentata rapina finita male e ora pensa che si tratti di un omicidio premeditato. Infatti secondo gli investigatori non sono stati sottratti oggetti di valore dall'abitacolo della religiosa. Il motivo di questo omicidio però rimane ancora da chiarire.
Quella di suor Luisa è stata una vita dedicata alla missione: dopo essere stata missionaria in Camerun e in Madagascar, la religiosa delle Piccole sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld, viveva da oltre 20 anni ad Haiti, nella capitale Port-au-Prince. Tra le strade della capitale haitiana suor Luisa era diventata “l’angelo dei bambini di strada”. Era la figura di riferimento di Kay Chal, la “Casa di Carlo”, sorta, in un sobborgo poverissimo della capitale, grazie ai fondi raccolti dalla Caritas italiana e ricostruita, grazie al suo impegno, dopo il disastroso terremoto del 2010.
«Luisa era cosciente del rischio che correva, ma aveva sempre desiderato rimanere accanto alla gente per condividere le loro paure, i loro dolori, per cercare di incoraggiarli a continuare a lottare per un futuro migliore», sono queste le parole delle Piccole Sorelle di Foucauld nel loro post su Facebook in cui comunicano la morte della consorella.
Suor Luisa nel ricordo dei missionari della Apg23
Valentina Cardia, missionaria della Comunità Papa Giovanni XXIII prima ad Haiti e ora in Repubblica Dominicana, ricorda così suor Luisa Dell’Orto in un suo post su Facebook: «Il 27 giugno suor Luisa avrebbe compiuto 65 anni. Ancora non ci credo che sia stata uccisa. Suor Luisa si prendeva cura delle persone con semplicità e serenità, ti accompagnava con umiltà e generosità. Era una persona colta e preparata, insegnava Filosofia all’università Salesiana della capitale haitiana. Insieme alla sua congregazione, le piccole sorelle di Charles de Foucauld, ha costruito in uno dei quartieri più poveri una scuola e successivamente il centro educativo “Kay Chal” per i ragazzi in difficoltà e tutti quei bambini lavoratori chiamati “Restavek”, dando così anche a loro la possibilità di studiare. Con me e mio marito Segui, Luisa è sempre stata molto attenta e premurosa. Era presente anche al nostro matrimonio ed è stata un punto di riferimento, presente in tante nostre scelte di vita, tra cui quella di entrare nella Comunità Papa Giovanni XXIII. Credeva molto nella nostra famiglia e ci incoraggiava sempre a vivere la nostra vocazione appieno, senza mai dubitare dei piani di Dio su di noi. Ha fatto il possibile per venire a salutarci qualche settimana prima che lasciassimo Haiti lo scorso novembre, quando con 6 figli per noi non era più possibile restare a causa delle insicurezza del Paese. È stata un grande amica anche per tutti i fratelli della Comunità Papa Giovanni XXIII e tutti i volontari che sono passati per la nostra missione. Oggi la voglio ricordare con serenità e gioia perché la vita deve trionfare sulla morte. Il suo esempio rimarrà per sempre una testimonianza per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di incontrarla e di trascorrere un pezzo di cammino insieme.
Suor Luisa, tantissime persone ti stanno ricordando mettendo foto, messaggi e tante tue testimonianze, questo significa che sei e che sarai sempre una testimonianza concreta di fede, di missione e di condivisione. Negli ultimi 10 anni della mia vita sei stata molto presente, mi hai accolto nella tua casa insieme alle tue consorelle, mi hai ascoltata, capita ed accompagnata in ogni mia scelta. Mesi Sè Luisa, nap sonjè ou anpil! Grazie Suor Luisa, ti ricorderemo tanto!»