Circa un anno e mezzo fa, i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII della provincia di Trapani hanno iniziato un percorso di confronto con le amministrazioni locali, un dialogo partito dall'esperienza "sul campo" che la Comunità ha in materia di Pace e Diritti Umani, fino ad arrivare alla stesura del regolamento.
Lo scoppio della guerra in Ucraina ha stimolato l'opinione pubblica, svegliandola dall'apatia generalizzata rispetto ai numerosi conflitti nel mondo.
Nel 2022, un corridoio umanitario ha portato a Trapani alcuni bambini ucraini accolti dalla Diocesi, e molte persone hanno toccato con mano la sofferenza delle vittime della guerra. Anche da questo è nata una riflessione profonda rispetto a cosa si può e si deve fare per costruire alternative alla guerra. Per questo, ad alcuni Comuni della provincia di Trapani è stata portata la proposta politica espressa a livello nazionale dalla campagna del Ministero della Pace. Una proposta destinata a puntare ad una "governance" che, partendo dal basso, promuove e progetta l'attuazione di azioni e politiche che indirizzano verso una cultura di pace positiva ed in movimento.
Il cammino non è stato semplice. Il confronto su alcuni temi, ai quali il territorio è apparso poco recettivo o addirittura estraneo, sembrava non portasse da nessuna parte. Quando (attraverso la sinergia creata sul tema con la Diocesi di Trapani) Laila Simoncelli, coordinatrice nazionale della campagna, è intervenuta in un incontro pubblico organizzato dal Vescovo, è nata la sollecitazione alla quale alcuni amministratori locali hanno risposto.
Oggi abbiamo la possibilità di avere uno strumento consultivo che permette, in un territorio dove le politiche o azioni di Pace erano relegate ad iniziative estemporanee che non coinvolgevano le amministrazioni, di programmare e progettare percorsi di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla fratellanza, alla sussidiarietà reciproca; verso una società che non esclude ma include e "sfrutta" le capacità di tutti.
È un'esperienza che dà speranza: chi amministra la vita pubblica, il bene comune, va pungolato nella coscienza, e i risultati arrivano. Occorre arrivare ai cuori, per recuperare il valore della politica, troppo spesso illogica e fuori dal tempo.