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28 Agosto 2024
Ultima modifica: 28 Agosto 2024 ore 15:29

Trovare l'amore di una famiglia a Fatima

Le parole del missionario
Trovare l'amore di una famiglia a Fatima
Il Signore ti rivolta come un calzino e dà un senso anche alle storie più burrascose. E così ti stupisci del disegno che ha per te e ti ritrovi a fare cose più belle di quelle che avresti mai sognato.
Fatima è una città tranquilla. Per le strade si respira un’atmosfera di intima e raccolta preghiera, nonostante i milioni di pellegrini che visitano il santuario dedicato a Maria.
«Dovevo rimanere qui solo due mesi – esordisce Antonio  Scarpiello– Dio però aveva altri piani per me e così da sei anni sono il papà della casa famiglia Nossa Senhora de Fátima della Comunità Papa Giovanni XXIII».
Questa realtà si trova a circa dieci minuti a piedi dal santuario e accoglie fino a otto persone.
«Negli anni sono passati tanti adulti e anche famiglie con bambini. Oggi abbiamo un nucleo stabile di accolti».
Persone di età e storie disparate, arrivate per caso e rimaste perché hanno trovato l’amore di una famiglia.
«Condivido la vita con un ragazzo affetto da schizofrenia, un signore del Mozambico e una signora vittima di violenza a cui hanno tolto la figlia – descrive Antonio –. Insieme a loro, una madre italiana di 70 anni con il figlio di 47. Dovevano stare pochi giorni, invece sono ancora qui e ora lei è la mamma e la nonna di tutti. E poi c’è Annibal, un signore di 71 anni cresciuto in strada, che ha ritrovato la dignità e oggi fa il pane».
Grazie alle offerte, è stato infatti costruito un forno a legna che ogni sabato produce gratuitamente pagnotte non solo per la casa famiglia ma anche per i vicini e altre associazioni locali.
«La condivisione salverà il mondo – afferma Antonio –. Per produrre il pane noi non spendiamo nulla: la farina ci viene regalata, un amico pasticciere fa l’impasto e Annibal lo trasforma in filoni».
«Gratuitamente ricevete e gratuitamente date». Così è nato anche un piccolo orto. 
«Il terreno ci è stato prestato e il Comune ci porta l’acqua quando finisce quella dei pozzi. Parte del raccolto viene regalato a chi è in difficoltà».
Questa è la potenza della condivisione!
«È una piccola casa, ma benvoluta da tutti – conclude Antonio –. Gli alunni di una scuola dipingeranno presto anche dei murales! La cosa bella è che va avanti nonostante me. Io sono solo uno strumento nelle mani di Dio e grazie a Lui, nonostante la fatica, ho la gioia di vivere tanta grazia.»
 
 
Antonio Scarpiello
Antonio Scarpiello nasce in Puglia 56 anni fa. Un passato difficile alle spalle, incontra Dio grazie alla Città dei Ragazzi di Cuneo. Per 12 anni lavora in comunità terapeutica. Nel 2011 conosce l’APG23 grazie alla Capanna di Betlemme di Mellea (CN), dove si prepara al cammino di Santiago. Durante il viaggio sceglie di intraprendere il percorso di verifica vocazionale e nel 2012 diventa membro di Comunità. Dopo diverse esperienze in casa famiglia e centri di accoglienza in Piemonte e Veneto, nel 2018 parte per il Portogallo. Da allora è il responsabile della casa famiglia Nossa Senhora de Fátima.
 
Vieni a fare famiglia con noi
La casa famiglia di Antonio si sostiene anche grazie all’accoglienza di pellegrini diretti a Santiago. Ogni anno tante persone e tanti giovani la scelgono come alloggio, apprezzandone la proposta di vivere un’esperienza di condivisione con gli ultimi. Se anche tu vuoi metterti in cammino o pensi di regalarti un periodo di riposo e preghiera, vieni a fare famiglia con noi. Ti aspettiamo!
Per maggiori informazioni e per contribuire: segreteria.condivisione@apg23.org 0541 50622