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20 Settembre 2024
Ultima modifica: 20 Settembre 2024 ore 22:56

Da domani: Un Pasto al giorno, edizione 2024

L'evento garantisce sostegno alle missioni e alle accoglienze homeless.
Da domani: Un Pasto al giorno, edizione 2024
Foto di Elisa Pezzotti
In Italia e all'estero centinaia di volontari allestiranno banchetti per raccogliere un'offerta, proponendo anche un calendario con le proposte per vivere tutto l'anno la spiritualià di Don Benzi. Ecco dove trovare le postazioni.
Anche quest’anno la Comunità Papa Giovanni XXIII torna con l’evento “Un Pasto al Giorno”, che a partire da sabato 21 e domenica 22 settembre e nelle prossime settimane, porterà tanti membri della Comunità e volontari in tante città e parrocchie in tutta Italia.
Scopo dell’evento è raccontare l’impegno della Comunità per dare risposta alla fame e alla povertà, chiedendo aiuto e donazioni per le migliaia di persone che ogni giorno siedono alla sua tavola delle case, nelle mense e nei centri nutrizionali nel mondo.

«In ogni contesto di povertà e emarginazione dove siamo presenti, incontriamo persone che hanno visto crollare le loro certezze, che hanno perso il lavoro, lo stipendio, la loro famiglia e la loro casa. Persone nelle nostre città italiane, sempre più povere, che si aggiungono alle tante che nel mondo vivono la povertà estrema, ed è per loro che chiediamo sostegno anche con il nostro evento di piazza”, spiega Matteo Fadda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII -. Per chi ci chiede aiuto è importante mangiare, e il pasto è assolutamente il primo passo da compiere verso di loro per salvarli, ma è altrettanto importante accompagnarli nel costruire il loro futuro, e lo si può fare solo amandoli, accogliendoli, curandoli come fratelli».

Ogni anno l’evento di piazza “Un Pasto al Giorno”, organizzato in tutta Italia, consente alla Comunità di garantire il necessario nei centri nutrizionali in Africa, Asia e Sud America e anche in Italia, nelle Capanne di Betlemme per l’accoglienza di persone senza dimora.

Per conoscere la postazione più vicina, così da poter avvicinare i volontari della Comunità, ascoltare i loro racconti e offrire il proprio sostegno con una donazione è possibile consultare il sito unpastoalgiorno.org, dove si trova la mappa con le postazioni previste in tutta Italia (in continuo aggiornamento anche nelle prossime ore e giorni).

I missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII raccontano l’intervento nel mondo

Mamme con bambini picoli nella mensa
Centro nutrizionale della Comunità Papa Giovanni XXIII in Zambia

L’impegno missionario della Comunità Papa Giovanni XXIII è iniziato nel 1985, quando don Oreste Benzi, fondatore della Comunità, rispose alla richiesta dell’allora Vescovo di Ndola, in Zambia, di portare una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII nella sua Diocesi. Da allora la presenza della Comunità è vasta e articolata, perché in ogni paese in cui è stata chiamata, vivendo con i più poveri e affrontando di petto le ingiustizie, si sono sviluppati molti modi per dare risposte concrete a chi è nel bisogno.

In Zambia, per esempio, la Comunità si è scontrata con la malnutrizione di bambini al di sotto dei 5 anni, che è ancora oggi una priorità sanitaria a livello mondiale. Porta a un ritardo nella crescita, nello sviluppo neuromotorio, cognitivo, e nei casi più gravi alla morte. “I programmi e i protocolli internazionali si basano sulla collaborazione tra più organismi”, spiega la dott.ssa Stefania Maramarco, che segue i centri nutrizionali della Comunità in Zambia, “qui, ad esempio, le varie fasi sono gestite tra gli Ospedali locali, dove sono trattati i casi più gravi che hanno bisogno di cure mediche specifiche; le cliniche sanitarie locali, dove arrivano bambini malati ma che riescono ancora ad alimentarsi in maniera autonoma. E, infine, i cosiddetti programmi nutrizionali – ed è qui che interviene la Comunità Papa Giovanni XXIII – dove si raggiungono quei bambini malnutriti che riescono ancora restare a casa, che non hanno bisogno di ricovero, ma per cui il cibo è a tutti gli effetti un trattamento, è quello di cui hanno bisogno per guarire dalla malnutrizione. In Zambia la Comunità attualmente ha attivi 12 centri nutrizionali dove vengono trattati 1000 bambini ogni anno”.

Impegno più recente della Comunità è quello in Turkana, regione poverissima e in forte crisi idrica del Kenya. “Grazie a Un Pasto al Giorno vengono aiutati 800 bambini, in cinque diverse scuole, in altrettanti villaggi, in una zona in cui la gente fa la fame. Diamo loro sia la colazione che il pranzo, e i bambini vanno a casa avendo ricevuto almeno due pasti, motivo per cui le famiglie li mandano a scuola anziché a lavorare”, spiega Simone, missionario della Comunità che si divide tra il Turkana e Nairobi, dove accoglie ragazzi di strada.

In Brasile si può mandare avanti un doposcuola, con la stessa logica: i ragazzi qui mangiano, quindi lo frequentano, e così stanno fuori dalla strada e proseguono negli studi. In Albania invece si assicurano pacchi alimentari a famiglie povere delle periferie di Scutari, arrivati dalle montagne per cercare una vita migliore, scuole, ospedali, ma colpiti dalla crisi economica.

In ricordo, il calendario di don Oreste Benzi

Giovani volontari collaborano con l'evento "Un pasto al giorno"
Foto di Fundraising apg23

Nel corso dell’evento, a chi si avvicinerà per lasciare la propria donazione a sostegno di “Un Pasto al Giorno”, i volontari consegneranno in dono il calendario 2024-2025 dedicato al centenario dalla nascita di don Oreste Benzi, il 'prete dalla tonaca lisa', fondatore della Comunità nel 1968, che ha fatto della sua vita un dono agli ultimi. Quest'anno l’iniziativa si inserisce, infatti, anche all’interno degli eventi promossi per celebrare questo anniversario, previsto per il 7 settembre 2025.

Il calendario rappresenta un viaggio attraverso i valori che hanno guidato don Benzi per tutta la sua vita, trasformandola in un'esistenza dedicata all’amore, all’attenzione ai più poveri e sofferenti, all'azione concreta per rimuovere le cause delle ingiustizie che li rendono tali.

Ogni mese è dedicato a un tema cruciale, come la lotta contro la povertà, l’accoglienza dei più deboli, il diritto all’istruzione. «Quest’anno, con questo dono, vogliamo lanciare il messaggio che ogni giorno abbiamo l’opportunità per fare la differenza - conclude Matteo Fadda -, don Oreste ci ha insegnato che la vera trasformazione avviene attraverso l’amore e la comprensione degli altri e questo calendario che verrà distribuito in piazza è un invito a vivere ogni giorno con questo spirito, perché anche i piccoli gesti possono cambiare il mondo».