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19 Aprile 2025
Ultima modifica: 19 Aprile 2025 ore 08:46

Una specialissima Pasqua

La Pasqua cattolica e ortodossa coincidono nell'anno del Giubileo. Le riflessioni del vescovo di Rimini tratte dall'introduzione a Pane Quotidiano.
Una specialissima Pasqua
Foto di K KStock
In un tempo segnato da divisioni, la Pasqua 2025 invita a riscoprire la preghiera come vita con il Signore e a vivere la carità attraverso la famiglia e la comunità. Seguendo l'esempio di don Oreste, la Quaresima e la Pasqua del Giubileo diventano un cammino di rinnovamento spirituale e di testimonianza cristiana nel mondo.
Quest’anno accadrà un fatto liturgico molto particolare. In una recente celebrazione ecumenica un vescovo ortodosso mi ha fatto notare che nel 2025 la Pasqua cattolica e la Pasqua ortodossa ricorrono nella stessa domenica.
Normalmente cattolici e ortodossi celebrano la Pasqua in giorni diversi, spesso distanti fra loro. Quest’anno le due date coincidono. A tutti è noto quanto il Papa desideri la pace e l’unità, a tutti i livelli, la condivisione nelle famiglie, il dialogo ecumenico nella Chiesa. Preghiamo per questa unità cattolica, ortodossa, cristiana, nella Pasqua.
La Quaresima è un tempo fondamentale per la vita, è un periodo privilegiato di preghiera, di intimità con il Signore; è un tempo di ritiri spirituali, di Esercizi Spirituali; mi verrebbe da dire che questi 40 giorni che ricordano i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto, sono i grandi esercizi spirituali annuali di tutta la Chiesa.
Dal 20 al 27 aprile esplode la gioia, la vita, la Pasqua, la Resurrezione. Gesù è vivo e lo vuole ancora una volta confermare agli apostoli, ai due discepoli di Emmaus, alla Maddalena.
 
Negli scritti di Don Oreste Benzi risuona con frequenza la presenza di Dio che ti chiama, che attraverso i poveri ti interpella e non ti lascia dormire. Dio è vivo nei fratelli e nelle sorelle che ti mette accanto. Dio vive al tuo fianco.
La Quaresima e la Pasqua del Giubileo 2025 sono tempi di grazia particolare, occasioni di conversione e di riscoperta della speranza, pane quotidiano per noi, per i nostri cari e per il mondo.
Leggendo scritti e biografie su Don Oreste mi sono reso conto che, prima di essere un innamorato dei poveri, un raffinato pensatore sociale, un profeta politico della gratuità e dell’amore, Don Oreste è stato un uomo di preghiera.
«Siate santi, ricordate che per stare in piedi e necessario saper stare in ginocchio, cercate una intima comunione con Dio, parlate con Gesù, cercate di vivere alla presenza di Dio, la preghiera è vita con il Signore»; queste ed altre espressioni sono frequenti nelle omelie di Don Oreste.
 
Dal 25 al 27 aprile si svolgerà a Roma il Giubileo degli adolescenti, dei ragazzi dai 15 ai 17 anni. Sono certo che migliaia di adolescenti, genitori, sacerdoti, religiosi e religiose risponderanno all’invito del Papa e si ritroveranno nella città di Pietro e Paolo per pregare, giocare e fare festa insieme. Don Oreste ha amato molto quelli che lui chiamava i pre-ju, i ragazzi di questa fascia di età, gli adolescenti. A loro ha dedicato energie, preghiere, pensiero, tempo, risorse economiche, amore. Dal paradiso don Oreste accompagnerà con il cuore ed il sorriso il Giubileo degli adolescenti; da subito, anche noi, con la preghiera, aiutati dal Pane Quotidiano, accompagniamo la preparazione e la celebrazione del Giubileo degli adolescenti; ti chiediamo, Signore, di far sentire a tutti i ragazzi la tua presenza, di mostrare loro il tuo volto, il tuo amore, la loro vocazione, specialmente ai più fragili e a coloro che sono in difficoltà.

Proteggi e ricompensa i genitori. La famiglia – don Oreste lo ha detto al mondo intero – è il primo luogo della presenza di Dio. Gesù nasce in una famiglia.
La Quaresima, la preghiera, il perdono, la carità vissuta prima di tutto nella palestra della famiglia ci conducano gioiosi, pieni di speranza, a celebrare questa specialissima Pasqua nel Giubileo.
Buon cammino a tutti!

Tratto da Pane Quotidiano, marzo-aprile 2025