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19 Luglio 2023
Ultima modifica: 19 Luglio 2023 ore 09:03

Un'estate per i giovani

Dai campi di condivisione alla GMG di Lisbona. Ecco le proposte della Comunità Papa Giovanni XXIII per gli adolescenti.
Un'estate per i giovani
Foto di Foto di Dim Hou da Pixabay
Tutto è partito con l'intuizione di don Benzi dell' "incontro simpatico con Gesù". Oggi si fa fronte alla realtà dei nuovi giovani post-pandemia.
Arriva l’estate e l’estate richiama nell’immaginario il mondo giovanile. Molti adulti ricordano con nostalgia le vacanze spensierate della gioventù, le avventure vissute con mezzi di fortuna, ma anche le esperienze forti nei gruppi parrocchiali o associativi.
Anche se oggi la Comunità Papa Giovanni XXIII è composta soprattutto da adulti, non bisogna dimenticare che è nata con i giovani e per i giovani. Nel primo statuto, una cinquantina di anni fa, si legge che il suo scopo è “assicurare la formazione religiosa e morale degli adolescenti”. Da allora si è sviluppata in tante direzioni, ma i giovani ne sono sempre stati il motore, coloro che hanno sostenuto e richiamato la vita di tutta la Comunità “verso l’incontro simpatico con Gesù”, come lo definiva il fondatore, don Oreste Benzi. Don Oreste, che pochi giorni prima della sua morte, nel corso delle Settimane Sociali a Pisa aveva ancora dichiarato: «Il vento è favorevole, perché il cuore dei giovani, ve lo dico – e non badate alle “cassandre” – oggi batte per Cristo. Però ci vuole chi senta quel battito, chi li organizzi e li porti avanti in una maniera meravigliosa».

Ecco le principali proposte per i giovani

E c’è ancora chi sente quel battito: anche questa estate la Comunità di don Benzi propone ai giovani diverse esperienze. Ci sono i classici campi di condivisione al mare e in montagna nei quali giovani di diverse provenienze vivono una vacanza senza barriere. C’è poi la proposta Vieni&Vivi, che permette di fare esperienza in una realtà della Comunità, sperimentando la condivisione, la giustizia e l'incontro col Signore attraverso i poveri.
Ci sono infine i campi Fuorilemur@, esperienze “fuori dal solito giro di amici, fuori dalle sicurezze delle spiagge e dei monti di casa nostra, per vivere a 360° il dono di sé, gomito a gomito con Colui che si è fatto povero, mettendo in gioco i propri talenti con chi è escluso perché vive in terre dimenticate dallo stato o in zone di conflitto e rancori”. Le informazioni su queste esperienze si trovano sul web all’indirizzo https://www.apg23.org/it/giovani/ e per chiedere informazioni si può scrivere a giovani@apg23.org.
Certo che – sentendo chi vive con i giovani – si arriva da un periodo di forte criticità. «Ci siamo sentiti addosso la responsabilità della ripartenza dopo la pandemia» racconta 
Claudia, che con Ilaria e Matteo anima l’ambito giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII.
«Stiamo riprendendo, ma c’è uno spegnimento generale. Stiamo lavorando per capire come arrivare meglio ai giovani, siamo pochi ma non ci arrendiamo facilmente».
Per promuovere le attività hanno sviluppato un progetto che hanno intitolato “Easy Meeting”. «Il progetto nasce per la cura relazionale degli adolescenti, che sono abituati a relazionarsi in digitale. Abbiamo visto il bisogno, la necessità impellente che ricominciassero a ritrovarsi. Fanno fatica, ma quando si incontrano tirano fuori il bisogno di mettere insieme i pezzi della loro vita».
E il finanziamento? Per il momento non si è ancora trovato, ma loro non si arrendono. «Puntiamo sulla vendita delle magliette disegnate da Ilaria – spiega Claudia – che rappresentato i nostri giovani che camminano nella stessa direzione, e il loro stare insieme pur nella diversità».

L’incontro mondiale di Lisbona

Ma quest’anno c’è anche un altro evento di Chiesa di rilevanza internazionale: la GMG a Lisbona. La Giornata Mondiale della Gioventù è un incontro dei giovani col Papa che, fin dalla prima edizione del 1986, è uno dei momenti forti di evangelizzazione del mondo giovanile. Da sempre la GMG è “un nuovo slancio – si legge nel sito ufficiale – alla fede, alla speranza e alla carità dell'intera comunità del Paese ospitante. Con i giovani protagonisti, la Giornata Mondiale della Gioventù cerca anche di promuovere la pace, l'unità e la fraternità tra i popoli e le nazioni di tutto il mondo.  Nel corso di una settimana, i giovani provenienti dalle varie parti del mondo vengono accolti, principalmente, in strutture pubbliche (palestre, scuole, padiglioni ...) e in case parrocchiali o in famiglia. Oltre ai momenti di preghiera, condivisione e svago, i giovani iscritti partecipano a varie iniziative organizzate dallo staff della GMG, in diverse località della città che li accoglie”.
«Maria si alzò e andò in fretta» (Lc 1, 39) è la citazione biblica scelta da Papa Francesco come tema della GMG di Lisbona. 
Maria di Nazaret è la grande figura del cammino cristiano, che insegna a dire di sì a Dio. Lei che è stata la protagonista dell'ultima edizione della GMG, lo sarà anche a Lisbona.
Nell'episodio biblico della Visitazione, l'azione di alzarsi presenta Maria, allo stesso tempo, come donna di carità e donna missionaria. Il partire in fretta è l'atteggiamento con cui sono sintetizzate le indicazioni di papa Francesco, rivolgendosi in particolare ai giovani, sfidandoli a essere coraggiosi missionari.
E la Comunità Papa Giovanni come parteciperà? Lo abbiamo chiesto a Matteo Santini, che per la Comunità è rappresentante all’interno della Consulta della Pastorale Giovanile della CEI.
«Secondo le direttive della Consulta della CEI – spiega – abbiamo scelto di aderire nei territori dove siamo, ognuno nella propria diocesi. Faremo dei momenti di preparazione come Papa Giovanni XXIII e quando saremo là organizzeremo una giornata insieme».
«Ad oggi – continua – gli iscritti sono una trentina, e provengono da Italia (Cuneo, Genova, Pesaro Urbino Fano, Ancona), Brasile, Zambia, Belgio, Francia e Spagna».
«La figura di Maria è al centro – conclude – e quel “si alzò” è un moto che ci piace fare nostro: per noi è alzarsi dopo il periodo del Covid, che è stato un momento molto tosto per gli adolescenti. L’invito è quello di ripartire con azioni belle. Da parte nostra, cercheremo di portare delle persone con disabilità come segno di attenzione specifica a questo invito».
Samuele ha 19 anni e con i suoi due fratelli sarà tra i partecipanti: «Vado con la diocesi di Lourdes Tarbes perché ci sono stato nel 2011 a Madrid con la famiglia e ho potuto vedere tutti quei giovani che venivano da ogni parte del mondo, praticanti e no, tutti in quella confusione, ma una confusione bella».
Che questa “confusione bella” sia un motto per i giovani vogliono costruire il futuro.