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15 Gennaio 2025

Tratta degli esseri umani: un aumento del 25%

Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite sulla tratta guarda all'Africa. Chiesa in campo per S.Bakhita
Tratta degli esseri umani: un aumento del 25%
Verso la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta. L'impegno del 2025: sostenere le persone sopravvissute e fermare l'aumento del fenomeno della tratta nel mondo. Iniziative l'8 febbraio per sensibilizzare le nuove generazioni: i giovani si rendano ambasciatori di speranza piuttosto che complici delle nuove schiavitù.
Sono aumentate del 25% dal 2022 le vittime di tratta nel mondo. Le ragazze sono ancora le più esposte allo sfruttamento sessuale, con un picco del 38%. Tra i dati emersi nel nuovo Rapporto globale sulla tratta di esseri umani delle Nazioni Unite, presentato la scorsa settimana a Vienna, è particolarmente allarmante l'aumento del 47% delle vittime sfruttate per lavoro forzato e del 31% di minori coinvolti. Lo sfruttamento minorile aumenta anche nei paesi ad alto reddito, maggiormente a scopo sessuale. 
 
Le crisi globali, i conflitti armati e i disastri climatici hanno ormai reso più facile e veloce, tramite le moderne tecnologie digitali, ai gruppi criminali reclutare e sfruttare minori non accompagnati e donne sole, maggiormente esposti a minacce, intimidazioni, raggiri e truffe online. Tra le persone condannate per tratta il 69% erano uomini, e nel 72% dei casi per tratta a scopo sessuale.

L'Africa, il continente più martoriato da trafficanti e sfruttatori

Ciò che dà nell'occhio è che l'Africa rappresenta una delle regioni più colpite, con un aumento  delle vittime registrate nei flussi oltre frontiera: il 31% sono cittadini africani. In totale, sono state trafficate almeno 162 nazionalità diverse  verso 128 paesi di destinazione. La maggior parte delle vittime africane sono vittime di tratta all'interno del continente, dove sfollamenti, insicurezza e cambiamenti climatici stanno peggiorando le condizioni familiari e le vulnerabilità dei minori. I bambini e bambine sono sempre più spesso ingaggiati nel lavoro forzato, nello sfruttamento sessuale e nell'accattonaggio forzato. A livello mondiale allarma tra le vittime minorenni intercettate, l'aumento complessivo di casi dall'Africa subsahariana: Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Camerun, Guinea, Congo. Un ricordo inevitabile di quell'antica tratta atlantica, proprio dai paesi affacciati sul Golfo di Guinea, di schiavi africani trasportati in America tra il XVI e il XIX secolo. Una delle più tragiche pagine della nostra storia europea di sfruttamento.
Oggi le rotte della tratta africana sono maggiormente verso l'Europa. Come nel caso di Miluda che è sfuggita alle violenze subìte tra le mura di casa quando era bambina e alle botte nel viaggio verso il nostro continente. E poi si è ritrovata vittima di servitù domestica, chiusa in una casa italiana, senza libertà di movimento. Oggi è fortunatamente libera, sostenuta nel suo nuovo progetto di vita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in una delle case di accoglienza che prende il nome proprio da Santa Giuseppina Bakhita, la protettrice delle vittime di ogni forma di schiavitù.

8 febbraio: in memoria di Santa Bakhita, insieme contro la tratta

La Chiesa si prepara infatti a celebrarne la memoria, come ogni anno, l'8 febbraio. La suora canossiana sudanese, rapita e ridotta in schiavitù all'età di 7 anni e successivamente liberata in Italia grazie all'intervento di un console veneziano è diventata un simbolo di speranza e di lotta contro ogni forma di schiavitù. Per questo Papa Francesco ha voluto in questa data la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione sulla Tratta di Persone, in memoria della santa della libertà.

Alcuni ragazzi con mani a forma di cuore
S.Bakhita 2023: 15 giovani di organizzazioni internazionali di tutto il mondo a Roma, formazione contro la tratta di esseri umani.
La Giornata mondiale di preghiera è un importante momento di riflessione e sensibilizzazione e per questo la Chiesa invita i fedeli a unirsi in preghiera e a sostenere le organizzazioni impegnate nella protezione delle vittime e nella prevenzione di questo crimine anche in questo anno giubilare, riflettendo sul tema "Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone". A Roma dal 4 al 6 febbraio parteciperanno agli eventi internazionali promossi dal Dicastero per lo sviluppo umano e per la Comunicazione e dalla rete di religiosi e religiose contro la tratta soprattutto i giovani. Giovani di diverse organizzazioni internazionali si riuniranno a Roma da circa 50 paesi del mondo, per essere ambasciatori di speranza e raccontare tramite i social i drammi vissuti dalle vittime e le possibilità di riscatto e libertà diffuse in tante parti del mondo. 
 
Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII, partner della rete internazionale Talità kum che organizza gli eventi per ricordare le vittime di tratta, promuoverà in diverse parti d'Italia, e non solo, veglie, incontri e testimonianze. Particolarmente significativo in questo anno dedicato al Centenario della nascita del fondatore, Don Oreste Benzi, la proiezione del docufilm "Il Pazzo di Dio. La strada di don Oreste Benzi", che ne racconta le battaglie storiche, tra cui quella per la dignità delle donne e ragazze costrette alla prostituzione che il sacerdote riminese voleva invece donne libere e contro gli uomini senza scrupoli che ne comprano il corpo pensando sia una merce a proprio uso e consumo.

Il servizio Antitratta, avviato negli anni '90 da don Oreste Benzi per incontrare sulla strada, accogliere in protezione e sostenere fino alla completa reintegrazione le persone che scappano dallo sfruttamento sessuale e lavorativo l'8 febbraio promuoverà iniziative di preghiera in collaborazione con le diocesi italiane di Modena, Verona, Massa Carrara, Piacenza, Padova e Cagliari. Anche oltre confine, a Malmò in Svezia - proprio nel paese che per primo nel '99 vinse la battaglia per non criminalizzare più le donne nella prostituzione ma colpire invece i clienti del mercato del sesso - si terrà una veglia di preghiera ecumenica. 
 
Perchè la speranza che l'essere umano non sia più considerato schiavo da acquistare cresca in ogni angolo del continente, unendo le forze di donne e uomini che insieme sognano la giustizia e l'uguaglianza tra i popoli a qualunque etnia appartengano.