Topic:
10 Marzo 2025

Zambia. La speranza è giovane

Più di 400 giovani festeggeranno in ricordo di don Benzi
Zambia. La speranza è giovane
Foto di Beatrice Paradisi
In occasione della giornata nazionale dei giovani, la Comunità di don Benzi festeggia il suo fondatore con tornei sportivi e spettacoli, ricordando che insieme si può seminare speranza. Infatti nonostante la situazione lavorativa in Zambia sia critica, i progetti della Comunità Papa Giovanni XXIII aiutano i giovani a sviluppare competenze professionali, aumentando le loro possibilità di occupazione.
In Zambia il 12 marzo si celebra la giornata dei giovani, una festa che si trova all’interno della “Settimana nazionale della gioventù in Zambia” che quest’anno va dal 4 al 15 marzo. L’età media della popolazione zambiana è 17,9 anni (fonte: WordOmeters), quindi ci sono molti motivi per festeggiare, ed è l'occasione riconoscere i giovani come motori chiave del progresso. Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII sarà in festa: «Siamo nell’anno del Centenario di don Benzi e ci sembrava una buona occasione per festeggiare, visto che don Oreste amava i giovani» spiega Gloria Gozza, responsabile della Apg23 in Zambia.

Zambia: una giornata per i giovani

La giornata coinvolgerà circa 400 giovani, alcuni dei quali saranno i protagonisti di un piccolo spettacolo di acrobazie, mentre tanti altri verranno coinvolti in tornei sportivi di calcio, basket, tennis e pallavolo.
«Vuole essere una giornata inclusiva - dice Gloria - quindi oltre ai ragazzi del progetto Cicetekelo, che sono circa 300, festeggeranno con noi  anche i giovani dei corsi professionali, i bambini delle Scuole Speciali e di altre 4 scuole con cui collaboriamo tramite il progetto “Edu-care”, un progetto co-finanziato dall'Unione Europea, in collaborazione con le associazioni Celim e Africa Chiama. Quindi in totale ci saranno circa 400 giovani».
All’evento sarà presente anche Matteo Fadda, attuale responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII
La giornata si aprirà con la celebrazione della Messa e verrà conclusa con un pranzo insieme, dove verranno degustate le bontà prodotte proprio nel progetto Cicetekelo, che comprende un’azienda agricola ben avviata e che coinvolge diversi ragazzi che una volta vivevano in strada.

Cicetekelo, un progetto per dare speranza

Il giubileo che si snoda lungo il 2025 ha come tema “Pellegrini di speranza”, ma è difficile avere speranza senza un lavoro che ti permetta di rispondere ai bisogni primari come cibo, istruzione, salute.
«Il lavoro umano è parte della creazione e continua il lavoro creativo di Dio. Questa verità ci porta a considerare il lavoro sia un dono che un dovere» dice Papa Francesco. «Il lavoro perciò non è meramente una merce, ma possiede la sua propria dignità e valore
». Convinti di questo, i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII in Zambia si impegnano da più di 20 anni a dare un lavoro che dia dignità e un futuro soprattutto a chi è più emarginato, come i disabili e i ragazzi di strada.
Maradini e cicetekelo
Stefano Maradini è missionario in Zambia dal 1993 e nel 1997 ha incontrato alcuni giovani nella discarica di Ndola. Da quell'incontro è nato il progetto Cicetekelo, un ambito di condivisione e un modello d’intervento per il recupero e il reinserimento familiare e sociale di bambini e ragazzi orfani o che vivono situazioni di disagio e povertà.

La presenza in Zambia, infatti, risale al 1985 con l’apertura delle case famiglia e le Scuole Speciali per disabili, seguite poi dal progetto Rainbow e Cicetekelo. Poi negli anni ci si è orientati sempre di più ad offrire formazione professionale e un lavoro.
«Dal 2019, in collaborazione con altre 2 associazioni, abbiamo presentato un progetto finanziato dall’Unione Europea per l’inclusione dei ragazzi disabili per farli assumere nelle ditte» spiega Stefano Maradini, missionario in Zambia dal 1993. «E noi, nell’azienda agricola che gestiamo come Apg23, già da diversi anni inseriamo giovani e adulti disabili, assunti con contratto regolare».
Oltre all’azienda agricola, la Comunità di don Benzi ha avviato ben 9 gelaterie col marchio “Gigi Bontà”: «Nelle 3 gelaterie aperte in Copperbelt – la provincia dove si trovano le strutture della Apg23 – sono assunte 30 persone, tra cui ragazzi che una volta vivevano in strada. – Spiega Stefano. Noi facciamo social business, cioè, oltre a creare opportunità lavorative, investiamo i ricavi sia per aprire altri negozi, sia per fare interventi sociali. Ad esempio abbiamo aperto un centro per la diagnosi dell’autismo (è l’unico nel Copperbelt) e uno per la diagnosi e cura dell’epilessia».

Andare a scuola per poter lavorare

Per avere un lavoro dignitoso è fondamentale sostenere i giovani nel loro percorso scolastico: la Papa Giovanni XXIII lo fa grazie al progetto Rainbow, alle Scuole Speciali, a Cicetekelo.
Quest’ultimo è un ambito di condivisione e un modello d’intervento di breve, medio e lungo periodo per il recupero e il reinserimento familiare e sociale di bambini e ragazzi orfani o che vivono situazioni di disagio e povertà. Nato nel 1997, oggi sostiene più di 300 bambini e giovani di entrambi i sessi, accompagnandoli in un cammino di riscatto: «È triste, ma sul territorio noi siamo una delle pochissime organizzazioni che si occupano di ragazzi di strada. A livello nazionale manca una visione globale sul fenomeno, non si fa un piano di emergenza né uno a lungo termine. Per i ragazzi di strada lo Stato riceve fondi, che vengono dati alle organizzazioni con lo scopo di toglierli dalla strada, ma questo non basta. Per fare in modo che cambino vita, bisogna mettersi in ascolto dei loro bisogni, accompagnarli nella loro crescita». Ecco perché questi giovani vengono affiancati anche da educatori e da psicologi, oltre che da insegnanti.
infografica lavoro zambia
Foto di Anna Marconcini

La situazione lavorativa in Zambia

«Nel progetto Cicetekelo offriamo una formazione professionale di un certo livello in automeccanica, computer, falegnameria, manutenzione dei pannelli solari: tutte competenze che danno più possibilità di trovare lavoro. La maggior parte dei ragazzi che noi aiutiamo a studiare riesce a trovare lavoro anche fuori dalla Apg23. Diversi dei nostri ragazzi stanno facendo l’università e hanno buoni risultati». Un risultato per niente scontato, visto che in Zambia la situazione lavorativa è disastrosa: «Non ci sono posti di lavoro, sempre più spesso servono raccomandazioni per avere un posto. Ogni mese riceviamo dai 50 ai 100 curriculum di gente che chiede di lavorare da noi». Il lavoro scarseggia anche a causa della grave crisi energetica che il Paese sta attraversando: «Da anni c’è il problema dell’elettricità, che negli ultimi mesi si è ulteriormente aggravato: è diventato normale rimanere senza elettricità per 20 ore al giorno. È ovvio che le industrie siano in grave difficoltà. Lo Stato sta cercando di fare accordi trasversali per importare energia elettrica dall’estero, ma intanto il costo dell’elettricità è aumentato del 100% nell’ultimo anno».
Per rimanere competitivi sul mercato serve una rete di collegamenti, conoscenze a livello tecnico e lavorare in squadra
Stefano Maradini

Cicetekelo, cioè speranza

In una situazione così drammatica le sfide non mancano: «Per rimanere competitivi sul mercato è fondamentale avere una buona rete di collegamenti, ampliare le conoscenze a livello tecnico e lavorare in squadra: ogni mattina facciamo un incontro per organizzare il lavoro nei vari settori. Bisogna tirare fuori i problemi, ma anche arrivare con le possibili soluzioni». Stefano, che è sposato con Gloria Gozza dal 2005 e papà di 3 figli, ci tiene a sottolineare che non tutto è riducibile al livello umano: «Posso sicuramente dire che fin dall’inizio ciò che ha fatto la differenza è la fede, cioè la capacità di affidarsi a Dio. Questo non vuol dire essere perfetti, ma cambia la prospettiva. Noi cerchiano di dare speranza agli ultimi, anche a quelli che non ci vengono a cercare».
Per concludere, è sorprendente scorrere i numeri che la Comunità di don Benzi mette in campo per dare dignità attraverso il lavoro:
  • 130 le persone assunte,
  • 150 tonnellate di mais prodotto in un anno,
  • un allevamento di 300 maiali,
  • 40 capre che producono 10 litri di latte ogni giorno;
  • 500 pesci allevati ogni mese;
  • 500 galline da uovo e altri 700 polli ogni 6 settimane;
  • 21 kg di caffè e 360 kg di gelato venduti nelle gelaterie ogni settimana,
  • più 1500 plumcake che hanno sicuramente dato gioia ai clienti di Gigi Bontà.
Cicetekelo, che in lingua Bemba significa «speranza» è davvero un nome azzeccato.