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8 Novembre 2024
Ultima modifica: 8 Novembre 2024 ore 10:28

Zero alcol in gravidanza

Ecco perché chi è in dolce attesa dovrebbe evitare di bere alcolici
Zero alcol in gravidanza
Foto di Raptor Woman
Vino, birra, aperitivi ed alcolici in generale sono estremamente dannosi per il feto, che fin dai primi giorni dal concepimento comincia a strutturare i suoi organi vitali. È importante che ne siano chiaramente informate le mamme e aspiranti mamme.
L’alcol in gravidanza va completamente evitato per salvaguardare la salute del nascituro! Il consumo di alcol in gravidanza è associato a una vasta gamma di danni al bambino quali l‘aborto spontaneo, la natimortalità, la sindrome della morte improvvisa in culla, il parto pretermine, alcune malformazioni congenite, il basso peso alla nascita, il ritardo di sviluppo intrauterino e una serie di disordini racchiusi nello “Spettro dei disordini feto alcolici”. La sindrome feto alcolica è la più grave disabilità permanente di origine non genetica, e totalmente evitabile. L’alcol ingerito dalla madre giunge dopo pochi minuti nel sangue del feto, che però non può metabolizzarlo perché privo degli enzimi adatti a questo compito. L’alcol e i suoi metaboliti si accumulano nel sistema nervoso e negli altri organi danneggiandoli. 

Le disabilità primarie della sindrome feto alcolica includono:
  • i dismorfismi facciali già evidenziabili fra gli otto mesi e gli otto anni, caratterizzati da occhi piccoli e distanziati, naso corto e piatto, solco naso labiale allungato e piatto, ipoplasia mascellare e mandibolare, labbro superiore molto sottile; 
  • il ritardo nell’accrescimento con valori inferiori alla media per altezza, peso corporeo e circonferenza cranica (segno di danno cerebrale); 
  • le anomalie nello sviluppo neurologico del sistema nervoso centrale con alterazioni cognitive e comportamentali. 
Più tardi, nel corso della vita, compaiono le disabilità secondarie, conseguenza di un mancato trattamento delle disabilità primarie quando non riconosciute, quali i problemi di salute mentale, difficoltà nel lavoro, esperienze scolastiche fallimentari, problemi con la legge, isolamento, inappropriati comportamenti sessuali. L’elenco attuale delle disabilità legate all’alcol comprende più di 400 condizioni più o meno gravi, che accompagnano chi è colpito per tutta la vita. 
Fare diagnosi precoce di sindrome feto alcolica consente di seguire il bambino fin dai primi mesi dello sviluppo, prendere in carico la famiglia, avviare un trattamento adeguato alle disabilità evidenziate, prevenire o ridurre la comparsa delle disabilità secondarie.

Alcol in gravidanza: non esiste una dose sicura 

Una percentuale significativa di future mamme continua a bere alcolici durante la gravidanza perché convinta erroneamente che il consumo di vino, birra, liquori, aperitivi alcolici o super alcolici, in maniera saltuaria e moderata, non comporti problemi per il feto. In realtà non esiste una dose sicura da assumere durante la gravidanza e l’astinenza è l’unica indicazione da dare e seguire: quindi zero alcol in gravidanza, e quando si desidera avere un figlio, perché gli organi vitali come cuore, cervello e scheletro, si formano nei primi 10-15 giorni dopo il concepimento, quando ancora non si sa di essere in gravidanza. L’astensione dall’alcol è consigliata anche per tutto il periodo dell’allattamento al seno.