«Tutti siamo originali - ha detto Zuppi -. Ma se sei originale e stai da solo, che ci fai con questo dono prezioso? L'originalità diventa bella se puoi aiutare gli altri».
«Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie». Una frase che ha un significato straordinario e molto attuale. Una frase che ha guidato l’incontro tra il Cardinale Matteo Zuppi e oltre 60 tra adolescenti e giovani della Valle dell’Idice. È stata una serata davvero intensa e allo stesso divertente quella passata dal Vescovo sabato scorso. Una serata ideata e gestita dai giovani dell’Oratorio di Restate Ragazzi di Mercatale alle porte di Bologna, per riflettendo sul conformismo prevalente, pensando ad esempio all’ossessione per i social, per la moda, a come le persone si adattano alla società di massa e a come sono tormentate dalla paura di essere giudicate dagli altri.
Un momento di condivisione tra Il Vescovo Matteo e i tanti ragazzi dai 14 ai 20 anni che hanno affollato l’incontro: un vero e proprio talk show moderno con tanto di sigla dove il Cardinale è stato l’ospite d’onore incalzato dalle domande dei ragazzi.
Argomento molto attuale e serio quello che nasce da una frase di Carlo Acutis giovane prematuramente scomparso a 15 anni e che - come ufficializzato da Papa Francesco - diventerà santo durante la Celebrazione eucaristica di domenica 27 aprile 2025, Santa Messa che chiuderà le Giornate giubilari proprio dedicate ai ragazzi e alle ragazze.
«Io e noi vanno insieme. Se c’è tanto io, ci deve essere tanto noi - le parole del Presidente della Cei -. Tutti siamo originali. Ma se sei originale e stai da solo, che ci fai con questo dono prezioso? L’originalità diventa bella se puoi aiutare gli altri».
La serata è proseguita con un botta e risposta tra il cardinale e i ragazzi. Pensieri profondi ma anche domande più leggere, spaziando dal calcio alle passioni giovanili. Ma prima di chiudere con un “arrivederci”, il vescovo Matteo è tornato sul tema della serata: «L’originalità serve per aiutare gli altri. Siamo originali, non dobbiamo avere paura di avere qualcosa di unico e nostro. Ma questa originalità la capiamo solo mettendola al servizio degli altri».
Infine un pensiero anche per don Oreste Benzi, cui LF23 si ispira.
«Don Oreste è sempre giovane - ha detto Zuppi - perché chi ama, chi vuol bene, rimane sempre giovane, mentre chi non ama diventa vecchio, non trasmette vita. L'amore è quello che tiene il nostro cuore giovane e sempre attento agli altri.»