Anche nella tristezza più cupa, ho sempre pensato che la verità e l’amore hanno un senso nella nostra vita.
Finchè stavo con la mia ex compagna ero convinto di essere io il padrone della mia vita, padrone della verità e dell’amore. Invece poi ho preso consapevolezza che nella mia vita il Signore della Verità, della Vita e dell’Amore è solo Dio. Anche per questo sto cercando di stabilire una comunicazione efficace con lei, per il bene di nostro figlio. Periodicamente le nostre divergenze esplodono ancora, soprattutto per ciò che riguarda l'educazione del bimbo e le sue scelte di vita».
Da padre cosa vorresti dire al legislatore, a chi leggerà questa tua testimonianza?
«Desidero ardentemente che venga cambiata questa legge così iniqua e che non tiene conto della volontà di un padre.
Non solo, questa legge secondo me è sbagliata anche per quanto riguarda le donne, perché non considera le conseguenze a livello fisico, mentale e spirituale di chi pratica l'interruzione volontaria di gravidanza, né aiuta la donna una volta che esce dalla clinica ad affrontare quello che, secondo me, è
un vero e proprio lutto, la morte violenta del proprio figlio.
La famiglia è formata da un padre e una madre, un uomo e una donna e tutto ciò che riguarda la coppia deve essere deciso insieme.
Inoltre se l’aborto è considerato un diritto, al nascituro quale diritto viene riconosciuto, se non può avere nemmeno la possibilità di decidere della propria vita? Se gli viene negato persino il diritto di vivere? Mi sembra che sia stato Giovanni Paolo II a dire
" Una Società che uccide i propri figli è una Società senza futuro". Io sono perfettamente d’accordo con il suo pensiero».