Topic:
11 Novembre 2024
Ultima modifica: 11 Novembre 2024 ore 09:17

«Estraiamo l'olio dalle pietre»

La cooperativa sociale offre contratti flessibili con salario giornaliero a detenuti ed ex carcerati
«Estraiamo l'olio dalle pietre»
La cooperativa sociale Pietre del Porto, attiva a Termoli (CB), offre contratti flessibili a detenuti ed ex carcerati. Attraverso un progetto imprenditoriale avviato nel 2021, i lavoratori si dedicano alla coltivazione di 400 ulivi, producendo olio di alta qualità. L'iniziativa non solo permette un reinserimento sociale, ma sostiene anche due comunità educative, dimostrando come il lavoro possa trasformare le vite.

«Produciamo olio molto buono, che vendiamo soprattutto tramite passaparola. E potremmo produrne moltissimo». Franco di Nucci, ex detenuto, scende dal trattore per risponderci al telefono: dedica le sue calde giornate estive agli uliveti di Termoli (CB), impegnatissimo nel progetto imprenditoriale che ha contribuito ad avviare nel maggio 2021. Don Benito Giorgetta, parroco di S.Timoteo a Termoli, aveva deciso di coinvolgere la Comunità Papa Giovanni XXIII nella gestione della casa Iktus, nata per persone accolte in alternativa al carcere. La Papa Giovanni gestiva già un'esperienza analoga a Vasto (CH), a circa 40 km di distanza, dove gli ospiti svolgevano attività di tipo lavorativo in vista di un reinserimento sociale. Sin da subito a Termoli si son rivelati una ricchezza i 400 olivi di proprietà che circondavano la casa. «I ragazzi hanno iniziato a potarli e a gestirli così bene che i vicini attorno ci chiedevano se potevamo prendere in gestione anche i loro campi. Da questa opportunità è nata l'idea di fondare una cooperativa sociale di tipo B per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate».

Nacque così la cooperativa Pietre del Porto. Vende la maggior parte delle proprie olive al frantoio e con il rimanente produce un proprio olio, sul quale ha un margine ben maggiore. «Allargando il mercato potremmo crescere molto, arrivando anche a mantenere le 2 Comunità Educanti con i Carcerati dell’associazione di Don Benzi, che non ricevono contributi istituzionali. Il lavoro permetterebbe anche agli accolti, che spesso non hanno nulla di proprio, di mettere qualcosa da parte per costruirsi un futuro», spiega Franco Di Nucci. La cooperativa sta crescendo realizzando attività di giardinaggio, falegnameria, di pulizia di spazi espositivi, di logistica. In progetto ci sono il lancio di una fattoria didattica e la presa in gestione di due attività commerciali. Spiega il presidente Valerio Giorgis: «Don Oreste spesso ripeteva che l'uomo non è il suo errore. Fra i nostri obiettivi, quello di diventare riferimento per chi fatica a trovare un lavoro onesto puntando prima di tutto sul recupero della persona, e poi cercando di riscattarne la vita sociale».

Pietre del Porto

Le “Pietre” sono la solidità, cui è possibile ancorarsi. Il “Porto” rimanda alla possibilità di approdare in un luogo protetto, dopo aver affrontato le tempeste della vita. Arciso Peretto è consigliere nel Cda di Pietre del Porto: «Il lavoro ha un significato terapeutico, sia dal punto di vista sia della fatica che della possibilità di riscoprire il valore della propria vita. Permette di mettersi alla prova».

Negli scorsi anni la cooperativa ha migliorato l’offerta proponendo latte di olio in diversi formati, da 1 a 10 litri.