Foto di Copi (generato con IA)
«Maria meditava nel suo cuore». Qual è il nostro primo compito? È quello di immergerci nel Signore per leggere l'infinito presente nel particolare e vedere il particolare nello sguardo di Dio.
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 16-21)
Commento al Vangelo del 1° gennaio 2025 (Maria santissima madre di Dio)
Maria meditava nel suo cuore, serbava nel suo cuore tutti gli avvenimenti che erano accaduti: la visita dei pastori, gli angeli che avevano annunziato loro, quello che i pastori avevano detto. Praticamente Maria rivedeva gli avvenimenti tutti nel volto di Dio, nel volto del Padre, e in Dio prendeva conoscenza del significato degli avvenimenti, della trama degli atti umani che compongono la storia.
Sono i grandi contemplativi di Dio che hanno spinto avanti il mondo. Qual è il nostro primo compito? È quello di immergerci nel Signore per leggere l'infinito presente nel particolare e vedere il particolare nello sguardo di Dio.
Come si potrebbe stare con i poveri, con gli ultimi, con i rigettati, con i disperati, con quelli di cui non s’innamora nessuno, se noi non vedessimo questi figli nello sguardo di Dio e non vedessimo la loro bellezza ed importanza nel volto di Dio che li ama?
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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