L'amore umano, pur essendo stupendo e bello, è sempre un amore fragile, debole, e allora va trasformato nell'amore di Dio. Riempitelo tutti i giorni con la relazione con Dio!
Vangelo della II domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dal Vangelo Secondo Giovanni (Gv 2, 1-11)
Commento al Vangelo di domenica 19 gennaio 2025 (II domenica del tempo ordinario - Anno C)
Maria si accorge che sta venendo meno il vino – facevano sette giorni di festa! – ma Gesù le risponde: «Guarda, lascia stare, non è arrivata la mia ora. Non ti mettere in mezzo, ti consiglio di stare alla larga, lasciami in pace, non ti intromettere in queste faccende». La Madonna, che ha una parte essenziale nella redenzione, nella trasformazione del mondo, sa qual è la sua responsabilità e dice agli inservienti: «Fate tutto quello che vi dirà». Gesù dice loro: «Riempite d’acqua le giare» e quell’acqua, simbolo dell’amore umano, sarà trasformato in vino, simbolo dell’amore divino. Le riempirono fino all’orlo, che vuol dire: non lasciate nulla di voi che non venga trasformato dall’azione santa di Dio. «Fino all’orlo»: è il sacramento del matrimonio che modifica l’amore umano, il quale, pur essendo stupendo e bello, è sempre un amore fragile, debole, e allora va trasformato nell’amore di Dio. Ed è trasformato qualitativamente, come fa il lievito dentro la farina, modificandola e dandole una qualità che prima non aveva. Riempite il vostro amore tutti i giorni con l’Eucaristia che riempie il vostro cuore; riempitelo tutti i giorni con la relazione con Dio. Siate pieni di Gesù!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano,abbònati qui
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