Vangelo della XXIX domenica del tempo ordinario - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Dal Vangelo di Marco (Mc 10, 35-45)
Commento al Vangelo del 20 ottobre 2024 (XXIX domenica del Tempo Ordinario - Anno B)
Dice Gesù: «Sedere alla destra o alla sinistra non sta a me concederlo. Io non sono venuto a creare dei posti di onore o delle precedenze, tenetevele voi tutte queste cose! Sedere alla destra e alla sinistra lo sa il Padre mio nello svolgimento del regno di Dio. Io sono venuto a creare una nuova umanità. Chi fra voi vuole essere grande, si farà vostro servitore. Chi vuole essere il primo fra voi, sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti». Questa è la Chiesa che noi siamo chiamati a vivere, fratelli miei! La rivoluzione sta in una Chiesa nella quale nessuno domina, perché è impossibile e contraddittorio rispetto alla sua natura, poiché noi siamo membra gli uni degli altri, per cui ci si dona vicendevolmente la vita!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano,abbònati qui