Vangelo della IV domenica di Avvento - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Dal Vangelo di Luca (Lc 1, 26-38)
Commento al Vangelo del 24 dicembre 2023 – IV domenica di Avvento
Maria, sentendo le parole dell’angelo e capendone bene il significato messianico, entra in uno stato di commozione e di ansia per quello che sta per avvenire in lei. Questa ragazza meravigliosa inizia una riflessione intensa, attivando un forte spirito di fede. L’angelo allora le dice: «Coraggio, non lasciarti vincere dal timore». Questa ragazza forte risponde: «Dio faccia di me ciò che ha pensato e che mi ha comunicato con la tua parola»; e il Verbo si è fatto carne.
Egli continua questa incarnazione in tutte le epoche della storia, rendendosi contemporaneo alla storia stessa. Tutte le volte che noi diciamo al Signore: «Eccomi!», il Verbo si fa carne, cioè avanza il regno di Dio e nasce tutta una nuova civiltà.
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui