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Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Dal Vangelo Secondo Giovanni (Gv 6, 60-69)
Commento al Vangelo del 25 agosto 2024 (XXI domenica del Tempo Ordinario - Anno B)
«Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Qual era il discorso che aveva fatto Gesù? L'abbiamo sentito domenica scorsa: «Il mio corpo è veramente cibo, il mio sangue è vera bevanda».
Il Signore non solo non toglie neanche una delle parole che ha detto, dure, ma addirittura ne aggiunge un'altra, ancora più grave: «Se questo vi scandalizza, cosa direte quando mi vedrete salire al cielo passando attraverso la croce, attraverso la morte?». Poi aggiunge e richiama che la via per andare a Dio è quella che segna il Padre, non quella che segnano gli uomini.
«Nessuno può andare al Figlio se il Padre non lo attira»: nessuno può andare al Padre seguendo una sua strada, solo il Padre stabilisce qual è la via per andare a Dio. Noi spesso crediamo ad un dio che ci va bene perché combina con la nostra mente, entra nel nostro ragionamento, ma proprio in quel momento non è più dio perché Dio ci supera totalmente, è l'infinitamente Altro che si mette in comunione con noi attraverso suo Figlio, ma in una strada che lui ha stabilito e che non creiamo noi. La fede è l'apertura a Dio che si dona a noi, ma nei modi che egli ha stabilito per darsi completamente a noi.
Cristo ci chiede di fare il salto definitivo e di entrare nella logica di Dio non ridotta alla logica umana!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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