Vangelo della domenica di Cristo Re dell'Universo - Anno A: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Dal Vangelo di Matteo (Mt 25, 31-46)
Commento al Vangelo del 26 novembre 2023 (Cristo Re dell’Universo - Anno A)
«Alla sera della vita saremo giudicati sull’amore» (San Giovanni della Croce): dopo quella sera lì non ci sarà più un altro giorno! Ogni sera chiudiamo la giornata giudicandoci sull’amore.
Guardiamo nel nostro cuore quanto amore abbiamo gli uni verso gli altri: l'amore di cui ci ha amato Gesù, cioè l'amore che viene da Dio e che non è legato ai sentimenti umani, benché lo accompagnino, ma è legato alla scoperta della grandezza di ogni nostro fratello.
L’amore fa entrare l’altro nel tuo cuore facendoti patire ciò che patisce lui, per cui non passi più accanto a nessun fratello senza sentire fame nello stomaco dell'affamato, senza sentire solitudine nella solitudine di chi è solo, senza sentire la sua incapacità di camminare e ti grida aiuto perché è abbandonato da tutti e tu accogli quel grido.
Nessun fratello su questa terra è scusabile di fronte alla sofferenza del proprio fratello, soprattutto noi cristiani che abbiamo la chiarezza che siamo membra gli uni degli altri e che l’altro è veramente fratello perché siamo tutti e due figli dello stesso Padre.
Facciamo diventare l'amore il modo di essere della nostra vita! Convertiamoci davvero!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui