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30 Giugno 2024

Vangelo di domenica 30 giugno: «Soltanto abbi fede!»

L'uomo che vive nella fede ha davvero in sé un altro germe, un'altra vita, un'altra pienezza che è proprio la pienezza di Dio.
Vangelo di domenica 30 giugno: «Soltanto abbi fede!»
Foto di Ant
Vangelo della XIII domenica del tempo ordinario - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. 

Dal Vangelo di Marco (Mc 5, 21-43)

Commento al Vangelo del 30 giugno 2024 (XIII domenica del Tempo Ordinario - Anno B)  

Dopo che vengono a riferire che sua figlia è già morta, Gesù dice a Giàiro: «Non temere, continua solo ad aver fede», cioè: continua solo ad avere la relazione con me, tienimi per mano che io ti tengo per mano. È la grande avventura. 
Io vi auguro tanto che arriviate ai turbamenti più grandi, perché quelli sono i grandi momenti del lancio definitivo in Dio. Non temete: nello sperare contro ogni speranza è il Signore che vi conduce per mano. È questo fidarsi, questo basarsi su di lui, fino ad arrivare a dire: «Adesso, Signore, la mia vita è nelle tue mani e basta». 
Quando tieni per mano il Signore e guardi con i tuoi occhi i suoi occhi, vai avanti e canti nella vita in un impegno di manifestazione di amore e basta, e vedi la tua esistenza nella sua pienezza di senso. Questa è la vita piena, la vita che avremo sempre in paradiso e che ogni uomo cerca e vuole.
L’uomo che vive nella fede ha davvero in sé un altro germe, un’altra vita, un’altra pienezza che è proprio la pienezza di Dio.

Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui

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